L'isola che non c'è: uno spazio del cuore gratuito, possibile per tutti, territorio vago e magmatico del sogno, del desiderio inespresso, rampa di lancio per l'immaginario più segreto coltivato negli anfratti profondi. L'isola che non c'è è un eden degli albori, anche lì ciondola il serpente dall'albero, un capitan uncino sempre in agguato, fregatura della realtà, ma è innocuo, i suoi piani nefasti destinati a fallire. .......e poi la strada la trovi da te.......canta Bennato
Seconda stella a destra
questo è il cammino,
e poi dritto fino al mattino
poi la strada la trovi da te,
porta all'isola che non c'è.
Seconda stella a destra
questo è il cammino,
e poi dritto fino al mattino
non ti puoi sbagliare perché
quella è l'isola che non c'è!
E ti prendono in giro
se continui a cercarla,
ma non darti per vinto perché
chi ci ha già rinunciato
e ti ride alle spalle
forse è ancora più pazzo di te
Poi penso ad Atlantide. Un punto in mezzo all'oceano. E' veramente esistita? E' poi così importante saperlo? Forse è la voglia di pensarla e cercarla il motore che conta
Altra isola che non c'è è l'Abbazia di Theleme uscita dalle debordanti penna e fantasia di Rabelais svariati secoli fa. Me la ricordo dagli anni liceali e l'idea dell'autore mi era molto piaciuta perchè il motto del luogo era uno solo, "fais ce que tu voudras":
La loro vita non era governata da leggi, statuti o regole, ma secondo il loro volere e franco arbitrio. Si levavano da letto quando loro piacesse; bevevano, mangiavano, lavoravano, dormivano quando ne aveano voglia; nessuno li svegliava, nessuno li forzava né a bere, né a mangiare, né a qualsiasi altra cosa. Così aveva stabilito Gargantua. La loro regola era tutta in un articolo: Fa ciò che vorrai.
E' un isola che non c'è anche l'asteroide B 612 dove abita il Piccolo Principe. Lì ci stanno un fiore vulnerabile e capriccioso da proteggere dalle correnti d'aria e dei semi di baobab che vanno estirpati fin sul nascere, ne va dell'esistenza dell'asteroide, e cosa ben più grave..... della vita stessa del sogno.
Onirici i paradisi tropicali dipinti dal Doganiere Rousseau. Anche i suoi quadri appartengono al territorio dell' isola che non c'è perchè puro frutto delle sue fantasie autodidatte, l'artista non si è mai messo in viaggio e non ha mai lasciato la sua Parigi.
Forse è proprio il pensiero di questi spazi siderali sospesi fra gli abissi del cuore e le acque reali della terra che mi ha fatto sempre amare le isole, se piccole ancora meglio, le possiedi di più. Dall'immensa Sicilia alla Sardegna ed alla Corsica, da Bali ai Caraibi, le Tremiti, le Eolie, le Egadi, le Ebridi, l'isola d'Elba, Capri ed Ischia, le Incoronate, le Maldive, le isole di Hyères, le minuscole Bandor, Sante Honorah e Sainte Marguerite, Belle Ile e l'isola dei Pescatori, nell'arco di una vita ne ho viste tante e tante, tutte belle, tutte uniche!!!!!. Isola che non c'è, impossibile e magica, come al solito sono fra le nuvole, ma è il mio modo di prepararmi all'incontro fra breve di un isola che invece c'è, per me nuova e tutta da scoprire, con la collaudata compagna di viaggio Gastone, of course.