Prima di Dessau, nostra meta architettonica, mattinata naturalistica al parco di Woerlitz, sotto la tutela dell'UNESCO, un centinaio di ettari di giardini con castello neo-classico, corsi d'acqua alimentati dall'Elba, lago, tempietto in stile greco e persino una sinagoga per la fiorente comunità ebraica del luogo. Bello e curatissimo, ce lo giriamo tutto in barca con rematore tedesco generoso di spiegazioni. Questo stupendo parco, terminato a fine '800 e progettato dal principe Leopoldo dalla reggenza tollerante e rispettosa degli ideali illuministici, è sintesi di classicismo architettonico e scienza paesaggistica dei giardini all'inglese, anche all'epoca sempre aperto ed a disposizione della popolazione, testimonianza di disponibilità non usuale due secoli fa..
La regione Sassonia-Anhalt, ruolo centrale del potere ai tempi della DDR, nella nuova Germania fa figura di figlio povero. E' il Land perdente della riunificazione: la sua situazione economica è la peggiore di tutto il paese, ha il più alto tasso di disoccupazione, il più basso di natalità ed il maggior livello di emigrazione. Anche senza queste informazioni, la visita a Dessau è esplicita: la città è morta e vuota, per le strade non circolano nè persone nè macchine, in pieno giorno a parte un pò di movimento nella zona pedonale dei negozi, si respira un senso di desolazione e tristezza. Dessau è stata bombardata e distrutta all'85% dagli alleati il 7 marzo 1945.
Attirata da una lunga fila di reggiseni mastodontici allineati in fila su una bancarella della piazza centrale, l'opulenza delle tette ariane è nota, parlo a lungo col loquace proprietario turco. Finiti i tempi degli affari d'oro, dei centomila abitanti ne sono emigrati ben 40.000, anche lui, residente in città da più di vent'anni, sta meditando di andarsene a sud, probabilmente a Monaco dove c'è più lavoro e circola più business. Evidenti gli investimenti e gli sforzi di restauro, ma c'è ancora molto da fare.
Anche se per un periodo relativamente breve, dal 1925 al 1932, è a Dessau che il Bauhaus riesce finalmente a concretizzare le sue idee: un movimento globale non solo in architettura, ma che comprende tutte le discipline artistiche interpretate come complementari fra loro. I nuovi germi creativi fioriscono, pittura, scultura, lavoro su legno, metallo, tessitura, ceramica, musica e teatro, una sinergia fra le arti mai pensata prima. Se a Weimar Walter Gropius era riuscito a riunire intorno a se i più grandi talenti dell'epoca, è a Dessau che questi diventano finalmente operativi, si crea la scuola, (completamente restaurata che visitiamo) con gli atelier di lavoro, con il teatro, la mensa, le case per gli studenti, un campus universitario ante litteram.
Questa scuola pluridisciplinare mirava ad abolire la distinzione fra "belle arti" ed "arti applicate" ed a fondere l'elemento artistico con la quotidianità. Banditi gli elementi decorativi puramente ornamentali, si ricercano linee pulite e decise, per la prima volta si pensa al "prefabbricato" ed alla produzione in serie. Walter Gropius (suo primo direttore) sosteneva che "la forma dipende dalla funzione" e Mies van der Rohe (suo terzo ed ultimo direttore) dirà che "il meno equivale al più" dunque bellezza epurata delle forme, essenzialità, funzionalità, razionalità ed adattabilità tecnica conforme al progresso industriale, case, oggetti, mobili ( si pensi alle sedie di Marcel Breuer per esempio) studiati per essere prodotti su larga scala. Un' architettura semplice e funzionale ma studiatissima in ogni dettaglio, l'uso dei tre colori primari rosso- giallo- blu-, fusione di funzionalità ed estetismo;
praticamente i principi del Bauhaus sono alla base dell'architettura moderna e del design. Secondo la destra conservatrice il Bauhaus minava i valori tradizionali, la scuola disturba, Gropius rassegnerà le dimissioni, Mies van der Rohe tenterà di trasferirla come scuola privata a Berlino dove il Terzo Reich penserà bene di farla chiudere nel '33. Entrambi i direttori emigrano negli Stati Uniti dove diverranno celeberrimi, molti architetti della scuola scapperanno a lavorare in Israele, c'è una città da costruire nell'urgenza,Tel Aviv, che non a caso nel centro storico è tutta architettura Bauhaus.
Lungo una pittoresca strada alberata a nord della scuola, vedremo tutte restaurate le Meisterhaeuser, le case degli insegnanti, dove i grandi nomi delle arti del XX secolo vivevano da vicini di casa, quella di Kandinskij e Klee è visitabile anche all'interno. Progettate da Gropius per i docenti anziani della scuola, queste bianche strutture cubiste esemplificano il fine del Bauhaus di un "design per vivere" nel mondo industriale moderno.
Per finire una passeggiata a Toerten, un quartiere operaio a sud di Dessau concepito da Gropius fra il 1926 ed il '28 secondo i principi razionalistici ed avanguardisti del movimento. Se il termine "case popolari" richiama alla mente squallidi condomini di cemento, il complesso di Toerten, immerso nel verde, è tutta un'altra cosa. La prima delle 316 case che costituiscono il quartiere è tutta in acciaio,
il Bauhaus studiava e sperimentava anche i vari materiali, ma veniva a costare troppo ed è rimasta un prototipo di solo valore storico, Tutte le case, prefabbricate e montate in 6 ore, hanno la stessa struttura esteriore, ma diverse metrature all'interno. In una di queste villette c'è il Moses Mendelsohn Zentrum, grande filosofo illuminista e nonno del compositore Felix.
Arrivederci Dessau, Berlino ci aspetta, mi piazzo in mezzo alla strada e faccio cenni a Edi, l'autista del nostro autobus, sorridente e simpatico, ma imbranatissimo. Dai Edi, sveglia, vieni a prenderci, noi siamo qui........
CIAO SARA ,FINALMENTE SONO TORNATA A LEGGERTI,CHE GIOIA!BERLINO HA AFFASCINATO ANCHE ME PER LA RICCHEZZA DI STORIA RECENTE CHE NONOSTANTE I BOMBARDAMENTI DEVASTANTI NON HA VOLUTO CANCELLARE...PERCHE' NON SI DIMENTICHINO CERTO ORRORI DI CUI GLI UOMINI SONO CAPACI...ED ORA DA NOI TORNA UN NUOVO RAZZISMO...E NESSUNO SI INDIGNA!!!
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