Volare: tutta colpa di quel gabbiano che fa di nome Jonathan Livingston. Ci ha fatto venir voglia di volare, ci ha fatto dimenticare che noi non siamo uccelli, ma bipedi. Il nostro territorio non sono gli spazi del cielo, le immensità celesti non ci appartengono, chi ci ha provato si è bruciato le ali, è sulla terra che dobbiamo faticosamente camminare. Monti, valli, pianure, città, paesi, autostrade e sentieri, Forrest Gump nella sua saggia inconsapevolezza si è messo in marcia e si è misurato col terreno, ogni volta diverso. Pare che abbiamo però la fantasia, pare che talvolta il sogno ci abiti, spazi consentiti per librarsi in aree senza confini, ma con moderazione, sennò il risveglio è traumatico.
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