Che bello il risveglio di una mattina d'ottobre! Tanto per cominciare, miracolosamente, scendendo giù dal letto non c'è niente che fa male, nemmeno la punta dell'alluce sinistro. Poi come questa eterea creatura di Botero te ne vai davanti allo specchio e ti guardi: sei tu, proprio tu, non un'altra, tu con la tua faccia, il tuo corpo, quei tratti solamente tuoi che ti rendono unica e speciale come ogni creatura al mondo e non vuoi cambiare. Che scoperta, sembrerebbero considerazioni ovvie e banali, ma non è così, come se fosse facile essere sé stessi ed avere la saggezza di non chiedere "specchio specchio delle mie brame, chi è la più bella del reame"? Riconoscersi è un'avventura lunga e tortuosa, quell'immagine che lo specchio riflette la si è desiderata per lungo tempo "altra", più grande, più piccola, più magra, più alta, meno lentigginosa, più o meno qualcosa insomma e adesso invece no, non vuoi essere diversa, non un'altra, ma semplicemente quella che sei, ti vai bene così. I chirurghi plastici sono diventati i demiurghi di questo nostro mondo dai valori confusi. Lo sono quando ricostruiscono straordinariamente malformazioni, corpi e tessuti dopo un incidente o una grave malattia invalidante, mi sembrano però dei Doktor Faust che scendono a patti col diavolo quando per soli fini estetici manipolano come plastilina visi, tette, pance, sederi. Io l'ho provato una volta lo choc delle labbra gonfie come un gommone Zodiac, ma non era in seguito a una seduta di botulino, è bastata una puntura di vespa che oltretutto è gratis. D'accordo che una quota di insoddisfazione è fisiologica all'animo umano, ma possibile che a tante, troppe donne non va più bene "come mamma ti ha fatto"? Lo sanno anche le rose che non si può avere tutto, quelle bellissime non profumano mai. In un'intervista televisiva ho sentito la grande Anna Magnani dire: - soprattutto non toccatemi le mie rughe, ci ho messo così tanti anni per averle-.
Nessun commento:
Posta un commento