Accipicchia che paesaggio onirico il Tempio Bahai con i suoi giardini tutti illuminati sotto la volta celeste notturna che si snodano lungo il fianco occidentale del Monte Carmelo! Roba da Sheherazade e le Mille e una notte, nemmeno Walt Disney nel più riuscito dei film saprebbe far meglio. Non so i costi dell'effetto in energia elettrica, ma è strepitoso e difatti il sito è Patrimonio Unesco. Una volta ancora Gastone ha fatto il suo dovere, ha portato cioè fortuna, perché questa è la vista dalla finestra della nostra camera, una modestissima guesthouse trovata per caso all'ultimo momento che dietro le persiane chiuse nascondeva nientepopodimeno che questo panorama. (A proposito, alla Guesthouse Hadadi abbiamo avuto modo di sperimentare la fantasia levantina, dire napoletana non è sufficiente, del proprietario Andrew: invece di ammettere semplicemente che non aveva previsto luce vicino ai comodini, difatti non c'era nessuna presa, con una sceneggiata da manuale ha aperto tutte le stanze del piano sostenendo che non capiva, roba dell'altro mondo, gli avevano rubato tutte le lampadine da notte. Abbiamo riso a crepapelle).
Alla visita dei giardini Bahai, completamente aperti per i fedeli, ma accessibili solo in parte ai turisti e con visita guidata gratuita, abbiamo naturalmente dedicato un'intera mezza giornata. Appuntamento collettivo in cima in cima in via Yafe Nof al 45 e poi giù giù si scende a piedi fino al Mausoleo. Non ci siamo fatte mancare niente, la vista di Haifa dall'alto, cura,rigore e precisione di ogni angolo e anfratto,
giardini all'italiana con delle aiuole che potate più perfettamente non si può, pare vi lavorino cento giardinieri, putti, statue, aquile reali, vasi, fontane, fontanelle, gorgoglii dell'acqua, luminarie a profusione e persino un simil Partenone, biblioteca e centro studi e documentazione e due altri edifici, uno sede dell'amministrazione e l'altro, La Casa Universale di Giustizia, organo supremo di governo della fede Bahai.
Il tempio centrale è il fulcro del sito, il Mausoleo del Bab, considerato il precursore. Se non vado errata la religione Bahai è la più recente nel tempo; fondata a metà del XIX secolo, predica innanzi tutto l'uguaglianza e la giustizia, un'evoluzione collettiva dell'umanità tutta intera verso ideali di pace, armonia ed unità. Con ricca fusione sincretica gli otto milioni di fedeli Bahai nel mondo (due milioni solo in India) riconoscono e credono in Abramo, il Buddha Sakyamuni, Krishna, Maometto, Gesù, i vari profeti del percorso religioso della storia, in Ali Muhammad che nel 1844 in Iran ha proclamato di essere l'Eletto e il Bab, cioè la Porta messaggera delle profezie e in Baha'ullah, il suo profeta. Gli scritti del Bab, infatti, introducono l'idea di una figura messianica, che sarà poi incarnata nel 1866 da Mizra Husayn Ali, il Baha'ullah. Come la storia ci insegna, i predicatori di pace e nobili valori non si sa bene perché risultano sempre socialmente pericolosi e vanno eliminati, così i fedeli del Bab sono stati torturati, il Bab stesso giustiziato pubblicamente nel 1850 a Tabriz, e Baha'ullah, il fondatore della religione, ha avuto l'ispirazione divina nella Fossa Nera di Teheran, prigione tristemente conosciuta . Dopo l'esilio in vari luoghi (Bagdad, Costantinopoli, Adrianopoli) nella sua ultima prigione di San Giovanni d'Acri Baha'ullah sistematizza e codifica la nuova religione nel suo testo principale, il Kitab-Aqdas.
Il Mausoleo del Bab (le sue spoglie sono state portate dall'Iran in Terra Santa) ed i giardini Bahai si dipartono a valle dal quartiere German Colony con la via Ben Gurion, sua principale arteria, nel centro, e questa è un'altra storia molto interessante che, secondo me, merita di essere raccontata: a metà '800 in Germania un'organizzazione fondamentalista di cristiani luterani fonda una "Società per il raduno del popolo di Dio a Gerusalemme". Prendono il nome di Deutscher Templer, ma sono i templari moderni , un gruppo sparuto ma determinato da non confondersi con i cavalieri medioevali delle crociate che in questo caso non c'entrano proprio niente. Vengono in Palestina per vivere secondo la visione apostolica messianica ed accelerare così la seconda venuta di Cristo sulla terra. Acquistano per cominciare del terreno a Haifa, dove ai piedi del Monte Carmelo formano la loro prima comunità in Terra Santa. Vie e strade tagliate col righello, casette di pietra ordinate e pulite, gerani sul balcone, tettucci rossi come nelle Alpi bavaresi, niente a che vedere con l'architettura locale.
Operosi e intraprendenti, vengono impiegati nella costruzione di insediamenti ebraici e diventano espertissimi nella coltivazione viticola, in quella dell'olio e di saponi esportati poi con grande successo nel mondo intero. Convivono pacificamente con arabi ed ebrei, ma da buoni teutonici fondamentalisti sono nazionalisti e fedeli alla madrepatria, al momento opportuno non faranno alcuna distinzione fra l'amore per Cristo e quello per il Fuehrer, ameranno entrambi. Nel 1942 vengono così espulsi dalla Palestina per ordine del governo mandatario inglese e trasferiti in Australia fino al 1947. Interessante notare che se il quartiere della cosiddetta German Colony di Haifa è abitato per lo più da palestinesi maroniti ed ha vocazione totalmente turistica, il corrispettivo del quartiere dei Templari tedeschi a Tel Aviv si chiama Sarona e, ironia del destino, negli anni della lotta clandestina per l'indipendenza di Israele diventa il quartier generale dell'Haganà, l'esercito di difesa del Yishuv, la comunità ebraica in Palestina.
Il fatto è che sotto le casette bucoliche e verdeggianti, nella terra profonda, c'è un labirinto di cantine oltremodo sicure che a suo tempo erano servite per l'invecchiamento del vino dei buon templari. Già, un semplice cambiamento di destinazione d'uso! Tutto intorno al nucleo storico di Sarona che ora si vuole preservare, (si stanno restaurando alcune delle 41 case del nucleo abitativo originario) sorgono grattacieli, è la Kyria, complesso di edifici governativi, alcune basi dei comandi di difesa israeliani.
Adagiata come un manto fra il monte Carmelo ed il mare, Haifa sembra accogliere serena i giorni che passano, lontana dai vortici di Tel Aviv e dall'eternità che ti interroga di Gerusalemme. Capisco perché qua vivano e lavorino diversi scrittori israeliani, lo sguardo può spaziare tranquillo lontano.
Adagiata come un manto fra il monte Carmelo ed il mare, Haifa sembra accogliere serena i giorni che passano, lontana dai vortici di Tel Aviv e dall'eternità che ti interroga di Gerusalemme. Capisco perché qua vivano e lavorino diversi scrittori israeliani, lo sguardo può spaziare tranquillo lontano.