Dopo cinque giorni di pioggia battente e le terribili notizie dal Giappone, urge in tutti i sensi un po' di sole. Interrompo le narrazioni burmesi, prendo il treno e me ne vado con le amiche in giornata a Torino, è una vita che sogno il Museo Egizio, il più ricco, pare, dopo quello del Cairo. In città c'è Napolitano, vediamo la folla che lo attende davanti a Palazzo Madama, Museo Civico d'Arte Antica dove ora è stato ricostruito ed allestito il primo Parlamento Italiano, purtroppo pare che poi verrà smontato. Vista la folla rinunciamo all'incontro col nostro amato Presidente, ma al super chic e storico caffè Baratti e Milano abbiamo comunque una spruzzata di incontro col potere, pazienza se non è risorgimentale, pranzando accanto a Fassino con consorte e Romano Prodi (non più mortadella, una silhouette invidiabile).
Come al solito Gastone assicura la razione necessaria di fortuna giornaliera, perché alla stazione troviamo Laura, un'amica torinese che con grande entusiasmo e generosità ci regala il suo tempo, efficiente Cicerone che ci fa riscoprire i più bei caffè della città, perbacco non c'è solo la cultura e poi a ben pensarci è cultura anche quella: la Confetteria Roma ex Talmone con le Nougatine, le caramelle torinesi per eccellenza, cioccolato più nocciole triturate (le produce solo la casa Venchi) il Caffè Torino con dirimpetto il Caval 'd Brunz, lo straordinario Caffè Reale con vasellame, samovar, vassoi d'argento della Real Casa Savoia che conserva la scala in un angolo a memoria della sua passata funzione di biblioteca, il Caffè Baratti e il Caffè Gobino.
Mamma com'è bella Torino in una giornata di sole, le montagne innevate intorno le fanno da corona, lei austera e distaccata, come le città che hanno fatto la storia e ne sono consapevoli. Piazza Carlo Felice, via Roma, via Po, P.zza San Carlo, P.zza Castello, la Galleria San Federico, la Galleria Subalpina, la chiesa di San Lorenzo gioiello del Guarini, la Porta Palatina, tutte le stradine pedonali e stupendamente restaurate della vecchia Torino intorno al Municipio come la contrada Barbaroux dove fino a una trentina di anni fa ci stavano le prostitute sedute sugli sgabelli davanti all'uscio in attesa del cliente.
Ieri poi un fascino particolare perché tutto, ma proprio tutto, dalla piazza Palazzo di Città sede del Municipio alle vetrine del salumiere, dalla bandiera che svettava nel palazzo più alto alle confezioni dei cioccolatini era rigorosamente bianco-rosso-verde
Un trasgressivo ha imbrattato un muro di nero con la sua protesta, francamente già che c'era poteva scriverla almeno in rosso o in verde, visto che persino una disciplinata mummia di 3500 anni fa ha ubbidito alla consegna dell'italico orgoglio nazionale, tricolore a volontà. Come faceva a saperlo? L'interrogativo rimane sepolto nel sarcofago dei millenni, chissà quale oracolo orfico avrà consultato!!!!
Bellissima fotografia di Torino, questo post! :-)
RispondiEliminaAlcune delle migliori attrazioni parti Torino sono rappresentate in questo post.
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