Il museo, un progetto del famoso architetto giapponese Kenzo Tange è costruito sul lago del parco Phoenix, il giardino botanico più grande della Costa Azzurra. La costruzione, relativamente piccola, è un vero gioiello. Sembra sospesa sull'acqua. Una felice sintesi architettonica fra massicce forme piene e la trasparenza delle pareti vetrate, fra la solidità eterna del marmo bianco e la leggerezza luminosa del vetro.
-"Il piano del museo si basa sulle forme geometriche fondamentali della tradizione giapponese, il quadrato, simbolo della terra, e il cerchio, simbolo del cielo"- dice Kenzo Tange. Difatti sono quattro cubi che evocano le due civiltà "madri", quelle della Cina e dell'India e il loro naturale raggio d'influenza verso il Giappone ed il sud-est asiatico.
Al primo piano un'area circolare che termina a piramide a voler significare la sfera spirituale del buddhismo. Su questo piano attualmente c'è una mostra di Ma Desheng, membro fondatore di "Stelle", primo movimento artistico d'avanguardia in Cina nel 1979.
Al pianterreno pochi, ma selezionatissimi pezzi delle varie aree geografiche facenti parte del patrimonio permanente museale. Per esempio una stupenda terracotta cinese risalente a duemila anni fa, una figura antropomorfica della piana del Gange, dieci-quindici secoli prima dell'era volgare e un ossario a forma di bufalo d'acqua in legno di tek inciso e policromo di Célèbes.
Al piano sotto terra il museo espone abitualmente l'habitat familiare con mobili, tessuti, vestiti, gioielli. In questo momento l'esposizione temporanea "Lignes d'Asie" presenta costumi d'influenza cinese, coreana e giapponese, opere indiane e d'Asia Centrale e oggetti delle minoranze etniche d'estremo oriente.
Questo museo sull'acqua dall'architettura piena di atmosfera e luogo di continuità fra passati remoti e la creatività del presente ci è piaciuto tanto, merita andarci e poi una volta alla settimana si può assistere alla cerimonia del tè, basta prenotarsi.
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