Negli ultimi anni però sono sopraggiunti dei cambiamenti, la zona è stata nobilitata, si parla dell' Area del Portello dove troneggia la cattedrale della modernità, IL CENTRO COMMERCIALE. Purtroppo non ci si dà più appuntamento sotto i portici, davanti alla chiesa, nei parchi, nei caffè storici, ma davanti a Zara, HM o il supermercato, i sacri marchi globali.
Devo però riconoscere che, nel genere, questo è meno orribile di tanti altri. Si respira, ci sono spazi aperti, vari edifici dislocati, una piazza centrale, viali, tavolini di bar e ristoranti, una libreria, l'orologio, la tintoria, la farmacia, luoghi per l'incontro e la convivialità, come un piccolo paese senza chiesa, prati e case, ma tanto cemento. Praticamente, e qui sta la fregatura se ci si lascia abbindolare, viene offerta la possibilità di rispondere ad ogni esigenza del vivere quotidiano senza inoltrarsi nel tessuto autentico della città e poi dispiace se i vecchi negozi di quartiere scompaiono.
L'area del Portello per la verità è sempre esistita e si è sempre chiamata così, riguarda la parte sud di piazzale Accursio che va fino alla circonvallazione esterna, solo che non è mai stata fruita dalla città, era la sede dell'Alfa Romeo e della Lancia e poi per secula et seculorum aree dismesse delle medesime.
Della vecchia Alfa Romeo è rimasta, naturalmente restaurata, solo la sede degli uffici direzionali e tutt'intorno, subito dietro il centro commerciale un modernissimo quartiere con le strade dedicate a nostri illustri architetti e designers.
Alle spalle l'immenso cantiere ancora aperto chissà fino a quando che oltrepassando la circonvallazione di via Renato Serra arriva fino alla futura Milano City con un'area verde, zone residenziali ed uffici. Con la crisi che c'è in giro mi chiedo quanto costeranno quegli appartamenti e chi potrà comprarli.
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