In Bretagna, in Corsica, nelle Alpi Marittime da Mentone fino al Capo di Antibes per dire di alcuni che conosco e che ho percorso e chissà quanti altri ancora ce ne sono in giro per la Francia, i cosiddetti "sentiers des douaniers" o "chemins du Litoral", camminamenti estremi fra le rocce ed il mare sorti inizialmente a fine settecento, inizio '800 per difendere l'approdo illegale di merci nel paese, sentiero dei doganieri appunto, contro gli sbarchi fraudolenti e avamposti per il controllo del territorio, negli ultimi decenni restaurati, valorizzati e divenuti opportunità stupende di passeggiate.
Come spesso mi capita me ne vado a camminare in quel tratto bellissimo tra Beaulieu e Cap Ferrat, fra nodosi pini marittimi modellati dal vento, insenature minuscole e l'antico borgo medievale di Eze appollaiato sulle montagne a strapiombo sul mare che fa da sfondo.
Da sempre nella baia di Beaulieu, più profonda, si raccolgono moltissime alghe, ma questa volta, pochi giorni dopo le terribili piogge e straripamenti in Liguria ed alle Cinque Terre la quantità di legni portati dall'acqua è veramente incredibile. E' "le Courant Ligure" il responsabile, spiega un cartello lungo la passeggiata.
Dell'esistenza della "Corrente Ligure" a dir la verità non ne sapevo proprio niente, guardi il mare calmo piatto e se non hai esperienza di barca e non sei un esperto come fai a sapere quello che invece succede a duecento metri di profondità? Lo stretto di Gibilterra è la porta aperta del Mediterraneo alle fredde acque atlantiche che entrando nel Mare Nostrum si distribuiscono attraverso varie correnti.
Da qualunque punto della passeggiata si può scorgere la bianca semplicità della Villa Kérylos (rondine di mare, in greco) solitaria e maestosa sull' estrema punta est della baia. Erano almeno vent'anni che non tornavo a visitarla, ho pensato che un tempo dovevo avere ben altri interessi perché non l'avevo apprezzata così tanto.
Appartiene ora all'Institut de France, straordinaria istituzione accademica fondata nel 1795 che oltre a raggruppare cinque accademie gestisce un patrimonio immenso e prestigiosissimo di musei, monumenti, proprietà ricevute in lascito in Francia ed all'estero. E' la realizzazione moderna di un sogno greco, un progetto folle nato all'inizio del '900 dal genio di un erudito, Théodore Reinach e il talento del suo architetto nizzardo Emmanuel Pontremoli.
Reinach è un illustre membro dell'Institut de France, ellenista di grande fama, autore fra l'altro della prima traduzione francese della Repubblica degli Ateniesi di Aristotele, i soldi non gli mancano ed ha una passione sviscerata per la Grecia antica. Fa così costruire per se e la sua famiglia e dal 1967 per la gioia di noi tutti questo edificio di architettura neoclassica tardiva dove nulla è originale di quel periodo che lui tanto ama, l'Ellade del II° secolo prima dell'era volgare, ma dove saltano le nozioni di vero o falso, originale o imitazione perché fin dall'ingresso, con la scritta greca Xaipe, "Rallegrati" impressa a mo' di benvenuto sul pavimento, atmosfere, distribuzione di stanze ed ambienti, rivestimenti, mosaici, decori, mobili, suppellettili, ebenisterie non sono solo pedissequamente copiate, ma reinterpretate e reinventate immergendo il visitatore in quella Grecia antica avvicinata solo sui libri.
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