Grazie alla generosità di Séverin Wunderman, un collezionista americano appassionato dell'opera proteiforme di Cocteau raccolta nell'arco di una vita, il nuovo museo può contare sulla sua intera collezione donata alla città di Mentone nel 2005. Complessivamente 1800 opere, di cui 990 di Cocteau, 450 lavori di artisti a lui vicini come Picasso, Modigliani, De Chirico, Foujita e un fondo eccezionale di 360 opere legate alla grande Sarah Bernhardt, con Vaslav Nijinski mitico protagonista dei rivoluzionari Balletti Russi di Diaghilev a Parigi, i due "mostri sacri" di Cocteau.
La visita della produzione artistica di Cocteau continua al Bastion, fortino del XVII° secolo da lui trasformato in museo tra il 1958 e il 1963 dove sono presentati i suoi lavori mediterranei, fra cui i famosi disegni degli "Innamorati" ed alcune sue ceramiche e i decori alla sala dei matrimoni nel Municipio cittadino.
Per gli amanti di Cocteau imperdibile a Villefranche, a pochi chilometri di distanza, la Cappella Saint Pierre, omaggio dell'artista ai pescatori locali. Per gli amanti della poesia imperdibile Cocteau, "poeta" in ogni sua manifestazione artistica, grafica, filmica o di scrittura, basti pensare alla pièce teatrale "La voce umana" o al suo ultimo lungometraggio "Il testamento di Orfeo".
Lettre d'adieu à Federico
Chante. Par la bouche de ta blessure. Par la bouche entrouverte de ta blessure. Par la bouche grande ouverte de ta blessure. Par l'oeillet mouillé cramoisi de ta blessure. Par la grenade luisante de ta blessure. Par le rire atroce du dentier d'un cheval de picador au soleil de ta blessure. Par le lait sombre des lèvres du nouveau-né de ta blessure. Par la lave du volcan de ta blessure. Par les mouqueuses de l'oursin ouvert en deux de ta blessure. Par la caverne où se réveille en sursaut le gitan de ta blessure. Par l'étoile écarlate sur les ruines de ta blessure. Par l'encre rouge du dernier poème de ta blessure.(1)
La scoperta del nuovo museo è stata naturalmente occasione per vagabondare per Mentone, i vicoli, le case dipinte, il mercato.
Veramente straordinari la Basilica barocca Saint Michel, le rampe più tardive di metà '700 per accedervi e il sagrato dove si tiene in estate un prestigioso e ambitissimo festival musicale. Il pittore Raoul Dufy ne ha fatto un bellissimo acquerello che si può ammirare alle Museo delle Belle Arti Jules Chéret di Nizza.
(1) Jean Cocteau: La Corrida du Ier Mai Les Cahiers Rouges Grasset
Nessun commento:
Posta un commento