Dopo aver visitato negli anni non so più quanti "villages perchés" dell'entroterra nizzardo, era proprio ora di cominciare la scoperta di quelli italiani e ne vale la pena perché Dolceacqua è un vero gioiello facilmente raggiungibile a solo 7 chilometri da Ventimiglia prendendo lungo l'Aurelia la strada provinciale 64.
La parte più recente detta il "Borgo" si snoda sulla riva opposta del Nervia, ai lati della strada che risale la valle. "Borgo" e soprattutto "Terra" entrambi rispettosamente restaurati e turisticamente accoglienti, sono un vero labirinto di antichissimi carrugi acciotolati, gradoni, luce solare e ombra che si insinuano, alternandosi, fra le vecchie mura. Di grande fascino la via Castello, la strada principale, e il vicolo Cassini, dedicato all'omonimo famoso astronomo, direttore dell'Osservatorio di Parigi nel XVII° secolo, dove le case in pietra sono collegate fra loro da archi di controspinta con le botteghe al pianterreno, ora studi d'arte e ateliers d'artigianato.
Nella centrale Piazza d'Armi all'ingresso di "Terra" la bellissima quattrocentesca Parrocchia di San Antonio Abate. Grandi festeggiamenti patronali il 14 agosto per S. M. Assunta e stupefacente la ricchezza decorativa dell'interno barocco.
Ma l'asso nella manica di Dolceacqua è senza ombra di dubbio quel ponte romano che collega le sue due parti offrendo di giorno come di notte scorci panoramici da sballo. Ben prima del turista odierno o con quella sensibilità per il bello tipica degli artisti se n'è accorto anche Monet, scegliendo di dipingerlo nel lontano 1884. Il quadro si trova nello Sterling and Francine Clark Institute in Massachusetts.
Siamo capitate a Dolceacqua il 15 agosto e naturalmente la sera a Borgo grande festa in piazza; bella atmosfera paesana, il gruppo Portofino suona i successi vecchi e nuovi per soddisfare grandi e piccini, ballano tutti, persino un originale signore con il suo cane Yorkshire in braccio che non sono riuscita a immortalare.
Per gli intenditori di vino c'è la produzione locale, il prestigioso Rossese, che pare vada giù che è una meraviglia e se qualcuno ha voglia di fermarsi a dormire a Dolceacqua consiglio di guardare in sù in un vicolo di Terra: vedrà un'invitante, sorridente signora in cartone. Però attenzione, è al terzo piano di un'antica torre di pietra e, non ho verificato, ma secondo me non c'è l'ascensore.
(Non lasciarti ingannare da DaniBlue: sono sempre io, Daniela dal liceo :)
RispondiEliminaCertamente Dolceacqua è una perla, come tu ben descrivi e documenti, e così pure sono Apricale, Castelbianco, Zuccarello, Castelvecchio di Rocca Barbena, mentre Cervo è il diamante nel diadema della Liguria di Ponente. Ti aspetto.