Così poco lontano dalla città di Kobe siamo andati a trovarli, in questa dimora che mi è sembrata come un francobollo esile e sottile magicamente appiccicato alla montagna. Hanno accolto il nostro gruppo con grande calore e gentilezza facendoci visitare tutta la casa, offrendoci da bere, in sottofondo in onore degli ospiti francesi Aznavour cantava; lui è un attore di teatro Noh, lei racconta che non ha dormito per 3 mesi, il suo tempo necessario per abituarsi a quel frastuono, prima di venire ad abitare qui vivevano in campagna nel silenzio più assoluto.
Ed eccola allora questa casa incredibile lunga e stretta, una struttura metallica ricoperta di legno che funge da isolante, 35 metri quadri sui due piani.
Sempre su progetto di Shuhei Endo abbiamo visitato ad Osaka i bagni accanto al Castello di cui ho già precedentemente scritto e l'edificio di uno studio di pubblicità, dove lavorano 32 persone, un unico spazio di sette piani senza porte e poi a Takamatsu, sull'isola di Awayi due interessantissime realizzazioni.
La prima è uno spazio culturale per gli spettacoli di marionette, sorprendente dall'esterno e bellissima all'interno, occasione anche per vedere da vicino l'espressività di certi personaggi; purtroppo non abbiamo potuto assistere a nessun spettacolo e mi sarebbe piaciuto tanto.
La seconda realizzazione è un centro di osservazione per l'allerta tsunami. Di pochi anni fa in questa zona l'ultima catastrofe e ogni volta bisogna ricominciare tutto da capo.
Il Giappone, come il Cile del resto, è una terra sismica, difficile, soggetta a ogni sorta di cataclisma naturale, tsunami, alluvioni, uragani, terremoti e incendi per via delle case in legno e l'architettura si è necessariamente dovuta adeguare a questa realtà; si costruisce per necessità, ma non per durare nei secoli, con la consapevolezza del precario e dell'effimero, che nulla è eterno, che ogni cosa evolve e cambia. Grazie Shuhei Endo di questo incontro, a differenza dei miei compagni di viaggio quasi tutti specialisti del settore, architetti ed urbanisti, non sono in grado di comprendere le particolarità e le caratteristiche tecniche del tuo lavoro, ma so guardare ed è stata una bella esperienza vedere alcune tue realizzazioni da vicino.
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