giovedì 24 gennaio 2013

Milano: è nata una nuova piazza

Interrompo un attimo le mie storie gabonesi perché a forza di guardare lontano non vorrei perdere di vista quello che intanto succede nella mia città, a poche centinaia di metri da casa mia, cioè la nascita di una nuova piazza e in proposito c'era affisso il  testo di Luca Doninelli.

In corso Como ci andavo sempre perché la mia piscina era quella del club Conti e lo scenario per decenni non è mai cambiato, l'area vuota delle ex-Varesine che ogni tanto diventava un luna park, squarci della vecchia Milano con le case di ringhiera, certe stradine che ti chiedi se vedono mai il sole, la stazione Garibaldi, lo scalo di via Farini che ricorda la vocazione industriale della città.



 Poi corso Como si è gradatamente trasformato, pedonalizzato, boutique alla moda, locali e localini, di giorno il popolo degli uffici delle multinazionali che hanno la loro sede da quelle parti, di notte pare un pienone vitaiolo, la Milano da bere come si diceva negli anni craxiani e la mia vecchia piscina è diventata un elegantissimo mega centro sportivo ideale per yuppy rampanti, non ci sono più andata.


"Cazzo che cambiamento, sembra di essere a New York" ho sentito dire due signori accanto a me ieri  mentre guardavo e fotografavo. Avevano ragione e non è finita, molti cantieri ancora aperti, gru dappertutto, grattacieli nudi che fanno vedere per il momento solo lo scheletro; lo skyline di questa parte della vecchia Milano è davvero in mutazione.


Tanto tanto cemento e con gli occhi pieni di giungla equatoriale mi sembra ancora di più, poi spero si aggiungerà animazione e  colore, magari i giovani verranno a farci dello skateboard la sera, i locali vuoti verranno riempiti, le varie attività prenderanno vita, forse qualche albero, vedremo, ma per intanto a Milano c'è una nuova piazza e l'effetto mi piace.

2 commenti:

  1. Sicura? A me non piace, perché' edifici come questi scimmiottano le grandi metropoli, danno l illusione di essere nel futuro, in un Paese che invece dimostra tutta la sua arretratezza. sembrano belli da lontano forse, ma di fatto fanno perdere identità' e umanità' alle città. Noi poi edifici come questi non li sappiamo proprio gestire, ci sono già' i vetri sporchi, gli uffici, ma anche i bar, con le luci a risparmio energetico ( che a saperle scegliere potrebbero anche fare una luce calda) sono tristissimi. Questo spazio visto da vicino e' già' vecchio anche se appena nato.
    O forse e' la tristezza delle vicende che contiene - uffici regionali e Esatri -ad influenzare questa mia sensazione? Forse perché, anche negli edifici come nelle persone, la vera bellezza e' data più da una interiorità ricca che da una estetica di facciata.
    Se sei tornata batti un colpo!

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  2. Non sembra nemmeno Milano. Per me il ricordo di Milano è legato al Duomo e alla Scala, ma questa è un'architettura veramente fuori dal desueto anche per una città come Milano? Si riuscirà a gestirla?

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