sabato 3 agosto 2013

l'incanto di Procida

E poi un mattino ho preso il traghetto a Ischia e in mezz'ora di mare la realizzazione di uno dei miei tanti sogni nel cassetto, quello di visitare finalmente Procida. Mamma mia che luoghi meravigliosi  da queste parti! Giro lungo il molo, ammiro scorci di fascino, panni stesi, l'allegra policromia delle sue case, la Parrocchia Maria SS. della Pietà  e S. Giovanni Battista a Marina Grande, l'insegna di un ristorante che mi fa ridere perché si chiama "Fammivento", un gatto soriano affacciato alla finestra dentro un cestino rosa; dico risoluta  di no a tutti i taxisti che propongono il giro dell'isola, come al solito avevo in programma di visitarmela tutta a piedi.
Ma nel  frattempo si è fatto mezzogiorno, un solleone che brucia le meningi e per andare dall'altra parte dell'isola c'è una strada tutta in salita. Mi sto giusto chiedendo se è il caso di fare l'eroina quando, cacio sui maccheroni, si presenta Tommaso Ambrosino. E' molto professionale e organizzato, ha in mano una carta dell'isola, mi mostra l'itinerario di tutti i luoghi che mi porterebbe a visitare( le 9 grancìe, cioè le contrade abitate), il giro dura 4 ore e vuole 30 euro. Mi sembra super onesto, finalmente non mi sento solo un pollo da spennare perché a Ischia per un tragitto in taxi di pochi minuti e pochi chilometri ti tolgono anche le mutande.
Affare fatto, ho accettato ed ho fatto benissimo perché Tommaso è una persona squisita e mi ha scorrazzata da una punta all'altra dell'isola per ben sei ore. Naturalmente si è parlato a briglia sciolta, adoro conoscere le persone dei luoghi che visito:  nel pomeriggio davanti a un buon caffè a Chiaiolella, un porto turistico nella parte merionale dell'isola, Tommaso mi racconterà che ha un doppio lavoro, d'estate fa il taxista e d'inverno lavora nella costruzione, quando era più giovane e senza famiglia faceva il marinaio, (sull'isola  una grandissima tradizione marinara e cantieristica, verso la metà dell' '800 un terzo di tutte le navi di grande cabotaggio del meridione d'Italia proveniva dai cantieri procidani). I suoi figli vanno a scuola a Procida dove ci sono tutti gli istituti superiori, è solo per l'università che si deve andare a Napoli. L'80% delle case di Procida sono abusive, non c'è mai stato un piano regolatore, difatti si parla di "architettura spontanea" sviluppatasi fra l'alto medioevo e il 1600, comunque si è sempre costruito, ma adesso Tommaso è un po' in crisi perché non c'è lavoro, l'isola è satura e non si edifica più niente.  Per chi va o andrà a Procida lo consiglio vivamente: Tommaso Ambrosino cell. 360.297048

Prima tappa dell'itinerario la collina di Terra Murata, la parte più alta dell'isola con il suo borgo fortificato medioevale. L'abbazia  di S. Michele purtroppo è chiusa, ma riusciamo a visitare la casa-museo di Graziella, quella ragazza morta in giovanissima età di tubercolosi, fonte di ispirazione  per l'omonimo romanzo dello scrittore francese  Alphonse de la Martine che la conobbe durante un soggiorno sull'isola e se ne innamorò. Riccardo Scotto di Marrazzo, laureato in conservazione per i Beni Culturali e direttore artistico del museo  ha voluto ricostruire nelle sale di un palazzo del 1200 la casa della giovane procidana resa famosa dal romanzo. Mobili ottocenteschi, ambientazioni e suppellettili sono state generosamente donati dal Marrazzo e dalla sua famiglia e rappresentano certamente una dimora ben più opulenta di quella reale di Graziella, figlia di poveri pescatori, ma lodevole lo sforzo di voler ricostruire le atmosfere isolane di quel tempo immortalato dal poeta francese.

"La casa di Graziella" è al secondo piano, ma al primo vedo una porta bianca: è una succursale dell'Università Orientale di Napoli e mi sembra un' occasione ottima per sinergie culturali  fra le due istituzioni, ma purtroppo nulla è stato fatto in questo senso, mi comunica con amarezza il dott. Marrazzo. Peccato, mi iscriverei subito a un seminario di letteratura francese in quel posto divino a picco sul mare; perché l'Università di Napoli non coglie l'opportunità? perché non si fa promotrice di nessuna iniziativa? 



Nuda sei semplice come una delle tue mani,
liscia, terrestre, minima, rotonda, trasparente
hai linee di luna, cammini di mela
nuda sei sottile come il grano nudo

Nuda sei azzurra come la notte a Cuba
hai rampicanti e stelle nei tuoi capelli
nuda sei enorme e gialla
come l'estate in una chiesa d'oro

Nuda sei piccola come una delle tue unghie
curva, sottile, rosea finché nasce il giorno
e t'addentri nel sotterraneo del mondo

Come in una lunga galleria di vestiti e di lavori
la tua chiarezza si spegne, si veste, si sfoglia
e di nuovo torna ad essere una mano nuda.

(Pablo Neruda)

Visitando la straordinaria Marina di Corricella e il suo borgo di pescatori che sembrano la miniatura di una favola si intuisce come un posto del genere abbia affascinato artisti e cineasti e diventa impossibile non citare Pablo Neruda e il film più famoso che qui è stato girato, "il Postino" con l'ultima, bellissima interpretazione del grande Massimo Troisi.

Altro riferimento culturale dell'isola è Elsa Morante e il suo romanzo L'Isola di Arturo, lettura di gioventù che mi è venuta voglia di rileggere. Tommaso mi porta dove risiedeva la scrittrice mentre riempiva le pagine bianche: 
« Ah, io non chiederei di essere un gabbiano, né un delfino; mi accontenterei di essere uno scorfano, ch'è il pesce più brutto del mare, pur di ritrovarmi laggiù, a scherzare in quell'acqua. » ( L'isola di Arturo)
Greci, romani, spagnoli, saraceni, inglesi, francesi, meta di saccheggi, teatro di conflitti, riserva di caccia dei Borboni, la storia di Procida nei secoli ne ha conosciute di tutti i colori e la sua bellezza racconta...... 

 




  

1 commento:

  1. Just beautiful. When ever I need to escape, take a trip in a moment, fly away for a second... I can count on you.. This was lovely! Travel on, dear Sara!

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