Chicca numero 1: il villaggio di Charonne
Non solo non ci ero mai stata, ma non ne avevo nemmeno mai sentito parlare; grazie Francesco che come uno chef di alta gastronomia che vuole sorprendere vista e palato cerchi sempre per me itinerari insoliti.
Si scende al Métro Porte
de Bagnolet nel 20° Arrondissement, si sale una scala ed ecco la rue Irénée Blanc che con altre stradine limitrofe offre un silenzioso, pittoresco borgo campagnolo, villette individuali, giardini e alberi di vite a volontà; qui il tempo si è fermato, si potrebbe pensare di essere dovunque, ma non certo in piena Parigi dove il tempo non si ferma mai. Come in ogni paesino che si rispetti non manca la chiesa e la piazza, Place e rue S. Blaise. La rue S. Blaise è la strada principale di quello che era un tempo l'antico villaggio di Charonne, assorbito dalla grande metropoli nel 1860. Borghesi e aristocratici della capitale portavano qui spesso e volentieri i neonati a balia e si facevano costruire delle residenze secondarie. Gli SDF parigini, (sans domicile fixe) hanno scoperto questo angolo ben prima di noi perché ci hanno piantato la loro tenda-dimora.
http://www.mairie20.paris.fr/
Chicca numero 2: l'Hotel de Sully
Chicca numero 3 sempre nel Marais: i giardini degli Archivi Nazionali
Negli anni ci sono passata davanti non so quante volte senza mai entrare e la scoperta di questa bellezza nascosta la devo all'amico Eugenio che abitando lì vicino ci va spesso a leggere e passeggiare.
Creati durante la Rivoluzione Francese, gli Archivi Nazionali raccolgono, conservano e valorizzano gli archivi delle amministrazioni centrali dello Stato e anche atti privati e notarili di Parigi dal VII° secolo fino ai nostri giorni. Leggo che entro quest'anno sta per essere ultimato, o forse lo è di già, un nuovo sito progettato dall'architetto Massimiliano Fuksas a Pierrefitte-sur-Seine dove verranno trasferiti gli archivi posteriori al 1790. Si fa notare l'Hôtel de Soubise destinato da Napoleone I nel 1808 a far parte del grande complesso degli Archivi Nazionali. L'edificio adesso ha una funzione museale con anche esposizioni tematiche, luogo di incontro fra il passato e il pubblico perché presenta i più importanti documenti della storia di Francia.
Chicca numero 4: Les Marionnettes du Marais.
C'è la Storia maiuscola, ma anche quella con la s minuscola. Il negozietto in rue Elzevir della vivacissima Roxana, una peruviana che vive da molti anni a Parigi, è una vera delizia e luogo di poesia. La fiaba di Cappuccetto Rosso e tante altre sono rappresentabili in una mano, Coloratissime marionette da infilarsi sulle dita tutte fatte rigorosamente a mano con tre ferri da maglia nell'atelier poco distante.
Chicca numero 5 e sempre nel Marais: Menkes
Anche da noi sta andando molto di moda ballare il tango, lanciarsi in ritmi afro-cubani, abbandonarsi freneticamente a salse, merengue e compagnia e poi, con i tempi che corrono non si sa mai, spuntano anche le metamorfosi in Drag-Queen notturne. Per essere allora superfighe-supercazzole come diceva il compianto Tognazzi nel film "Amici miei", non si può non entrare da Menkes, fornitissimo di tutto l'abbigliamento necessario.
Ultima chicca delle serie: Le Balajo
Di notte purtroppo ormai cerco di andare a letto presto e di baldoria non ne faccio più, ma la rue de Lappe, prima traversa a destra di rue de la Roquette tre passi dalla piazza della Bastiglia, attaccata a casa di Francesco, di giorno è pressoché deserta e sonnecchia silenziosa ma la sera è un casino gigante, un brulicare frenetico di gente di tutte le età, razze e colori fra locali, ristoranti e ristorantini. Spicca l'insegna del dancing Balajo che sembra un invito in milanese ai vortici della danza. Sono andata dentro a guardare, divertente ambientazione belle-époque.
Naturalmente è forse inutile dire che la vera chicca number one del soggiorno parigino è mio nipote Noam, ma questa è un'altra storia ..........
Sei brava e fortunata a scoprire angoli di Parigi che la maggior parte dei parigini stessi quasi certamente ignora.
RispondiEliminaCharonne sembra imparentato con il proustiano villaggio di Combray/Auteuil, almeno come io me lo immagino, con il fascino di un ritorno impossibile al passato.
Chiederò a una mia conoscente che abita a Parigi e la conosce molto approfonditamente, se è mai stata a Charonne. Scommetto di no.
Bello il quartiere del Marais, con quei palazzi aristocratici che racchiudono il cuore pulsante della Pletzl. L'ultima volta che ho visitato Parigi, sette anni fa, ho visto per la prima volta rue de Rosiers, che mi ha affascinato.
Se può interessarti, ho pubblicato un paio di blog tra ieri e oggi: https://www.blogger.com/blogger.g?blogID=3363377587236846746#allposts/postNum=0
Complimenti ancora.