Impensabile essere a Marsiglia e non passeggiare sulla
Canebière, l’arteria principale della città che si snoda dolcemente in discesa
fino al vecchio porto, strada-teatro negli anni fasti del commercio marittimo che
arricchisce la città a partire dall’800 e non a caso c’è l’antico palazzo della
Borsa. La Canebière è quanto di più vivace si possa immaginare, è sempre stata affollata di hotel di lusso, grandi magazzini, ristoranti e
soprattutto caffè, tanti tanti caffè con le terrazze all'aperto sui marciapiedi, pare che un tempo se ne contassero ben 281.
Oggi si sono aggiunti la Facoltà di giurisprudenza, il tram e naturalmente nuove insegne commerciali. E’ sulla Canebière, al vecchio Grand Hotel du Louvre et de la Paix che il 29 febbraio 1896 i fratelli Lumière hanno offerto la prima proiezione pubblica della loro invenzione, il cinema e non finiremo mai di ringraziarli. Lungo il marciapiede mi sono piaciute molto due giraffe, mamma e figlio, nella pancia una piccola biblioteca cui tutti si potevano liberamente servire, un self-service del libro, si può lasciare un testo già letto o prendere qualcosa che interessa. L’amica Marina era molto soddisfatta perché si è trovata un romanzo di Eliette Abécassis, autrice molto amata.
Oggi si sono aggiunti la Facoltà di giurisprudenza, il tram e naturalmente nuove insegne commerciali. E’ sulla Canebière, al vecchio Grand Hotel du Louvre et de la Paix che il 29 febbraio 1896 i fratelli Lumière hanno offerto la prima proiezione pubblica della loro invenzione, il cinema e non finiremo mai di ringraziarli. Lungo il marciapiede mi sono piaciute molto due giraffe, mamma e figlio, nella pancia una piccola biblioteca cui tutti si potevano liberamente servire, un self-service del libro, si può lasciare un testo già letto o prendere qualcosa che interessa. L’amica Marina era molto soddisfatta perché si è trovata un romanzo di Eliette Abécassis, autrice molto amata.
A fine Canebière, sull'immensa piazza davanti al molo del vecchio porto, accanto al Municipio attuale tutto imbandierato di rosso un toro sui trampoli; toro e leone sono i due animali emblematici di Marsiglia presenti nello stemma della città. Di fronte sulla
piazza una bella struttura effimera di legno e vetro che verrà
smontata alla fine dell’anno quando ufficialmente Marsiglia non sarà più capitale della cultura; nel corso del 2013 si sono svolti degli eventi culturali.
Sempre sulla piazza e costruita a fine XVI° secolo si fa ammirare la cosiddetta "casa diamantata" il palazzo di quello che è stato il primo Municipio marsigliese salvatosi miracolosamente dai bombardamenti. franco-tedeschi del '43.
Sempre sulla piazza e costruita a fine XVI° secolo si fa ammirare la cosiddetta "casa diamantata" il palazzo di quello che è stato il primo Municipio marsigliese salvatosi miracolosamente dai bombardamenti. franco-tedeschi del '43.
Appuntamento del gruppo con la guida davanti al
municipio per visitare il vecchio e storico quartiere del Panier, raccolto come un borgo pieno di
scale, vicoli e stretti passaggi fra la piazza de la Major e il molo del vecchio porto; quartiere pittoresco ricco di atmosfera dove si dice alberghi ancora il vero spirito di Marsiglia.
E’ in questo quartiere che nel corso dei decenni sono approdate al loro arrivo le varie ondate migratorie straniere, profughi di ogni dove, poveri cristi in cerca di un futuro migliore, rifugiati politici e certo marinai in gran quantità e tutto un sottobosco delinquenziale di vario calibro, un melting pot di gente difficilmente controllabile ed è per questo che i nazisti pensarono di radere al suolo tutto il quartiere limitandosi però per fortuna solo alla parte bassa del Panier. Nella piazza del Municipio un pannello ricorda ancora la terribile retata del gennaio '43 quando furono deportate 20.000 persone di cui 1000 non sono mai più tornate. Le case insalubri di un tempo sono state via via restaurate o abbattute anche per permettere al sole di entrare fra i vicoli e adesso anche la tipologia degli abitanti è cambiata perché non ci vengono a stare solo gli ultimi arrivati ma anche una popolazione composita, giovani radical-chic, bobo (borghesi-bohème), artigiani e artisti.
Bellissima nel cuore del quartiere la Place des Moulins dove visitiamo una antica cisterna. Certo non è fascinosa come quella di Istanbul, ma stalattiti di residuo calcare fanno la loro "porca figura" per usare un'espressione tipica dell'amica Marina.
Chicca del Panier la superba testimonianza dell'architettura civile del XVII° secolo, ovvero La Vieille-Charité. Il complesso nei secoli ha avuto varie funzioni, da luogo di detenzione di barboni e vagabondi, a ospizio per i poveri a caserma. Era finito all'abbandono e si deve a Le Corbusier l'aver lottato per il suo restauro e salvaguardia attirando l'attenzione delle autorità locali sul gioiello che si stava sgretolando. La Cappella centrale è un bel esempio di barocco francese e vi si tengono concerti durante l'estate. Ai piani superiori del complesso, diverse istituzioni museali della città. A giusto titolo La Vieille Charité è stata classificata Monumento Nazionale.
Al Panier si respira proprio una bella atmosfera: animatissime le piazze, spettacoli di strada e sorprese garantite di tutti i tipi. Fernandel sorride su un muro, il prezzemolo lo si coltiva in passeggino e le piante che non vogliono diventare cesto dei rifiuti pregano i passanti di poter crescere in pace.
Non mancano nemmeno sognatori moderni ferventi di fede e super attrezzati con tanto di camper bianco fiammante che aspettano fiduciosi il Messia!!!
E’ in questo quartiere che nel corso dei decenni sono approdate al loro arrivo le varie ondate migratorie straniere, profughi di ogni dove, poveri cristi in cerca di un futuro migliore, rifugiati politici e certo marinai in gran quantità e tutto un sottobosco delinquenziale di vario calibro, un melting pot di gente difficilmente controllabile ed è per questo che i nazisti pensarono di radere al suolo tutto il quartiere limitandosi però per fortuna solo alla parte bassa del Panier. Nella piazza del Municipio un pannello ricorda ancora la terribile retata del gennaio '43 quando furono deportate 20.000 persone di cui 1000 non sono mai più tornate. Le case insalubri di un tempo sono state via via restaurate o abbattute anche per permettere al sole di entrare fra i vicoli e adesso anche la tipologia degli abitanti è cambiata perché non ci vengono a stare solo gli ultimi arrivati ma anche una popolazione composita, giovani radical-chic, bobo (borghesi-bohème), artigiani e artisti.
Bellissima nel cuore del quartiere la Place des Moulins dove visitiamo una antica cisterna. Certo non è fascinosa come quella di Istanbul, ma stalattiti di residuo calcare fanno la loro "porca figura" per usare un'espressione tipica dell'amica Marina.
Non mancano nemmeno sognatori moderni ferventi di fede e super attrezzati con tanto di camper bianco fiammante che aspettano fiduciosi il Messia!!!
Che strano, abito da quindici anni in Riviera e non ho mai visitato Marsiglia. Non so, forse sono stata influenzata da pareri sostanzialmente negativi, che descrivevano la città sporca, fatiscente, caotica, pullulante di criminalità più o meno minore. Tu mi apri gli occhi su un luogo affascinante invece. Grazie.
RispondiEliminatutto quanto scrivi è vero, nessun turista andava prima a Marsiglia, ma adesso hanno fatto grossi sforzi e investimenti e l'essere stata città della cultura ha dato un ulteriore impulso. Non credo vorrei viverci ma la città adesso merita proprio di essere visitata
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