Si dice che l'amministrazione comunale di Nizza sia indebitata fino al collo e ci credo, negli ultimi anni cambiamenti e nuove infrastrutture a volontà, a partire dalla viabilità e dal tram: l'assetto di piazza Massena nel 2013 assomiglia molto a quello di fine '800 e la cosa fa riflettere, peccato solo che sul lungomare non ci sia più la Jetée Promenade, distrutta dai bombardamenti tedeschi del 44, meravigliosa struttura in ferro sospesa sul mare simile a quelle della costa inglese, Brighton docet .
Sempre una nuova realizzazione e questa volta è il turno della Promenade du Paillon, dal nome del fiume che scorre sotto. Demoliti l'orrido vecchio parcheggio davanti al liceo Massena e la stazione degli autobus, è sorta una nuova lunga passeggiata che dal museo Mamac e il Teatro si snoda in centro città fino al giardino Albert Premier. Si tratta forse di un nuovo orientamento urbanistico che spero contagi anche Milano, è la prima volta che si distruggono delle costruzioni per dare spazio al verde, finora è sempre successo il contrario.
Gli imprevedibili getti d'acqua di una grande fontana che appaiono e scompaiono scherzano con i passanti che si divertono a passarci in mezzo.
Tutto l'arredo della passeggiata è di legno; le panchine talvolta sono posizionate una di fronte all'altra per favorire la convivialità, anche questa mi sembra una novità, e per giocare, a disposizione dei bambini polipi, delfini e balene giganti.
Non sono certo obbiettiva perché Nizza è nel mio cuore, ma francamente per godere del Natale e delle festività di fine anno si può benissimo fare a meno di visitare mercati e mercatini del nord dove i prezzi sono alle stelle e oltretutto fa un freddo boia, seppur in miniatura la kermesse delle festività è al completo: pista per pattinaggio sul ghiaccio, renne e abeti ricoperti di neve, barboncini col cappotto giusto, chioschi con cianfrusaglie di artigianato di ogni genere, in piazza Massena c'è persino un albero di Natale ecologico fatto di bottiglie di plastica riciclate e illuminato a intermittenza da un gruppo elettrogeno azionato a pedali, per i bambini un divertimento assicurato.
Neve finta e sole strepitoso vero, cosa volere di più in questo primo gennaio del 1914? Sul lungomare inondato di luce un sassofonista di strada alterna " smile" del grande Chaplin con la voce della risacca. Bellissimo, ne ho fatto un filmino che però non sono riuscita a caricare su youtube. Pazienza, "smile", "sorridi" resta comunque indispensabile, ci metto la mia faccia e la voce indimenticabile di Nat King Cole. Buon 2014 a tutti!
Una giornata come tu l'hai definita - monsonica - ci ha accolto all'inizio di gennaio, tra turbini di pioggia e vento oceanico. A Nizza. Mai vista in questa veste. Suggestiva, ammetto. Chi se ne frega del tempo, quando il cuore corre in sesta in anticipazione di rivedere la mia cara copine! Tutto si illumina appena mi sorride, ed eccomi sua ospite in una reggia che fluttua in cima al mondo, o forse è in cima all'Ararat? Le raffiche di vento e pioggia rafforzano la scenografia drammatica, ed è tutto un immenso palcoscenico di emozioni. Tra le varie emozioni una prima volta: la squisita Galette des Rois che Sara con grande abilità riesce a tagliare in modo tale da permettermi di trovare la "fève" - la sorpresa - e obbligarmi così a indossare la corona di carta dorata (che fortunatamente rifiuta di starmi in testa).
RispondiEliminaPoi il tempo migliora. Tra le nubi si riesce a intravedere uno scorcio di Mediterraneo e Sara ci guida al Musée des Beaux Arts, dove faccio conoscenza con le opere di artisti che non conoscevo - Jules Chéret, Kees van Dongen, Gustave-Adolphe Mossa... La cornice del palazzo è forse ancora più rimarchevole dei lavori che contiene e i giardini, intravisti nella semioscurità e sotto la minaccia di un severo acquazzone sembrano davvero magici.
Un pezzetto del mio cuore è rimasto nella Tua Nizza, chéri.