Costruito nel 1300 sui resti di precedenti edifici romani e arabi, il castello-roccaforte nasce come palazzo residenziale e ospiterà anche Isabella e Ferdinando che nel 1486 incontreranno qui per la prima volta Cristoforo Colombo. I giardini a terrazze sono assolutamente magnifici e abbondano vasche, fontane, fiori, aranci e siepi tagliate ad arte. Mi sono però chiesta se i sovrani sentissero mai il bisogno di riposarsi poggiando gli aulici posteriori perché in giro nemmeno una panca di pietra; chi lo sa, forse i reali sono fatti di una pasta diversa di noi poveri plebei.
Nella fortezza ci sono degli spazi museali che ospitano pregevoli mosaici di epoca greco-romana rinvenuti durante lavori di restauro degli anni '50, fra cui una maschera del dio Oceano e una testa di Medusa del II°-III° dell'era volgare; da notare fra l'altro che il grande Seneca e il poeta Lucano sono entrambi nati a Cordova. Immerse nell'antichità fra un reperto e un altro, veniamo improvvisamente rituffate nella modernità da un rumore assordante sulle nostre teste: già, fra vecchie mura e torri merlate, in un cielo che più blu non si può, appare un Icaro dei nostri giorni che sfida il sole e non si brucia le ali.
E veniamo a quel LUOGO STRAORDINARIO, ASSOLUTAMENTE STRAORDINARIO, che è la moschea-cattedrale di Cordoba. Moschea-cattedrale appunto, e tutta la peculiarità del luogo è racchiusa in queste due parole, architettonicamente e non solo, antitetiche. Personalmente avrei preferito che bellezza e stile del luogo rimanessero intatti, nessun ampliamento e rimaneggiamento con la navata rinascimentale e la torre barocca sul preesistente minareto. Non la si poteva fare da un'altra parte una cattedrale da sbalordire il mondo? E per un'istante Carlo V° deve aver pensato parimenti se è vero che, pentito al termine dei lavori, avrebbe detto: "Avete distrutto una cosa unica al mondo".
Passi per la zona dedicata alle abluzioni rituali dell'antica moschea trasformata in un cortile piacevolmente ombreggiato di aranci che funge da ingresso principale della Mezquita, ma perché mai stucchi e riccioli barocchi spuntano dagli austeri e sobri archi moreschi? Perché mai la Cappella Maggiore sorge al centro della terza moschea al mondo in ordine di dimensioni? Perché mai i rivestimenti rinascimentali ricoprono i nudi pilastri ? Perché mai Crocefissi, Madonne, Santi e angeli laddove qualunque rappresentazione sacra era vietata o bassorilievi di storia sacra biblica inseriti negli archi a strisce bianche e terracotta?
Amo l'eclettico, la mescolanza di stili, le inserzioni di moderno nell'antico o viceversa, ma alla Mezquita di Cordova avrei preferito che nulla offendesse la bellezza originaria del luogo. Certo si tratta di una storia complicata, molto complicata e quanto a rispetto non brilla proprio nessuno. Non gli arabi, che divenuti padroni indiscussi di Cordova nel 711, a fine di quello stesso secolo erigono la grande moschea sopra i ruderi dell'antica chiesa cristiana visigota di San Vincenzo che avevano raso al suolo, come hanno dimostrato gli scavi archeologici. Non i cristiani che riconquistando la città nel 1236, con demolizioni, ampliamenti e aggiunte a partire dal XVI° secolo ne fanno una cattedrale. Una cattedrale nel cuore della moschea che richiederà quasi 250 anni di lavori.
STRAORDINARIO, ASSOLUTAMENTE STRAORDINARIO, l'ho già scritto e mi ripeto. Straordinario non solo per la particolarità del luogo e la sua varietà stilistica, ma anche per i significati che ci stanno dietro sulla storia dell'uomo. Ho letto fra l'altro che nel 2004 i mussulmani spagnoli hanno presentato una petizione per poter nuovamente pregare nella Mezquita, ma pare che il Vaticano non abbia acconsentito alla richiesta.
Molto interessante, e anche un po' grottesca - la commistione di stili che evoca conflitti, epoche, etnie, culti diversi, il desiderio di sopraffazione sui vinti da parte dei vincitori. Se non suonasse irrispettoso, userei la definizione di "locale di culto fusion".
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