In direzione dell'Alcazar, nell'angolo sud-est della città con la sua cinta muraria, torri e porte, che rappresentavano il sistema difensivo di Jerez, attraversata la Plaza de las Angustias che già il nome è tutto un programma, incontriamo dapprima la chiesa di San Miguel, vista solo dall'esterno.
Esposto anche un antico mulino e una lunga pressa per l'olio. L'ulivo, protagonista indiscusso della cultura mediterranea è sempre stato presente a Jerez e la città, sia nelle fonti arabe che in quelle cristiane, viene sempre descritta come circondata da uliveti. La grande trasformazione dell'industria vitivinicola di Jerez (a metà '700 si contavano ben 32 mulini, tutti di proprietà di aristocrazia e clero) principale motore ancora oggi dell'economia locale, avviene tra fine '800 e prime decadi del '900, quando la vite soppianta l'ulivo. Vuoi per il clima favorevole grazie alla posizione geografica poco distante dall'oceano, vuoi per il suolo calcare, i terreni di Jerez risultano particolarmente adatti alla viticultura (pregiata la varietà d'uva Palomino) e la città è famosa per i suoi vini e brandy. A Jerez esistono almeno una ventina di produttori di sherry e visite guidate con degustazione nelle varie "bodegas".
I "Bagni Arabi", presenza imprescindibile in tutti gli Alcazar, dove si evince l'estrema importanza attribuita dal mondo Almohade all'acqua e la sua competenza nell'incanalarla e controllarla. L'acqua per i bagni purificatori prima delle preghiere, dunque con funzione religiosa, l'acqua ovviamente con funzione igienica e l'acqua con finalità sociale poiché i bagni sono occasione di incontro e scambio umano.
In una superficie certo ridotta rispetto agli Alcazar delle grandi città, ma anche in quello di Jerez si concentrano molte cose: oltre alla Mezquita, ai Bagni Arabi, ai giardini, i resti archeologici arabi del X°-XII° secolo e quelli cristiani del XIV° e XV°. Interessante anche il settecentesco Palacio Villavicencio, costruito sulle rovine del vecchio palazzo islamico dall'omonima nobiliare famiglia che con disposizione reale del 1664 si è fatta carico del restauro e della manutenzione dell'Alcazar caduto in rovina. Bellissima, nel Palazzo di Villavicencio, l'antica farmacia municipale del 1800.
Poco distante dall'Alcazar, in Plaza de la Encarnacion , sopra le rovine di un'antica moschea, la splendida cattedrale de San Salvador del XVIII° secolo, armonioso connubio di gotico, neoclassico e barocco. La chiesa è diventata cattedrale nel 1980 grazie a una bolla di Papa Giovanni Paolo II ed a lui è dedicata una statua in piazza.
E per finire "spiritualmente", ecco, visti in una cappella, corsetti, busti, cavigliere, protesi di ogni genere, reggiseni, varie membra di gesso, bastoni, ex-voto autenticamente "nature" offerti per grazia ricevuta. Io non ne sono capace, ma a quanto pare, pregare serve!!!
Nessun commento:
Posta un commento