lunedì 6 ottobre 2014
il Gange a un'ora da casa
Sarà la carcassa da mandare in revisione, sarà una certa pigrizia, sarà la malinconia autunnale, ma è da un po' che ci penso e mi dico:- "Sara, ma cosa vai a fare in posti lontani in giro per il mondo, levatacce, imprevisti, profilassi, faticacce immani, gli scioperi degli aerei, magari pure il rischio Ebola, c'è talmente tanto da scoprire più vicino, il nord Europa per esempio, quei fiordi che affascinavano tanto mia madre, Danzica o Dresda ricche di storia, le spiagge dello sbarco in Normandia e soprattutto la nostra favolosa Italia minore, magari Sabbioneta o Pienza che sono giusto dietro l'angolo e non ci sono mai stata"....E poi stamani ricevo questa mail dall'amica Eva che ieri deve essersi fatta una delle sue solite biciclettate domenicali. "Il Gange a un'ora da casa", il titolo del suo messaggio e glielo rubo subito perché mi sembra perfetto. Potenza dell'immagine e dell'immaginazione che non è la stessa cosa, basta una foto e si mettono in moto mille pensieri e mille ricordi, in particolare quell'esercito sterminato di Buddha birmani che sorridono imperturbabili per un intero meraviglioso paese che purtroppo ha ancora poco da sorridere, Il Gange? l'Ayeyarwady? il Mekong? Niente affatto, "Oggi, sul Po vicino a Mantova" scrive l'amica, è il vecchio Po di casa nostra che riserva queste sorprese,
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Non ho dubbi. C'è sempre qualcosa da scoprire, particolarmente dopo una lunga assenza. Quando mi inviti a prendere un caffè e a mostrarmi la tua città?
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