Fuori le mura, in quella valle che divideva l'est dall'ovest di Gerusalemme e che è stata per vent'anni un no man's land ora il grande viale di Re David con le speculazioni immobiliari di Mamilla, parchi e giardini di ulivi, lo storico hotel King David e l'Y.M.C.A. Building (Young Mens Christian Association), un grande edificio con torre dell'architetto Arthur Harmon. L'Y.M.C.A. è un'organizzazione cristiana ecumenica fondata a metà '800 che mira a sostenere i giovani e le loro attività con grande rilevanza allo sport.
Continuando, il delizioso e chic quartiere Yemin Moshe subito riconoscibile grazie al suo mulino a vento, uno dei primi insediamenti abitativi fuori della città vecchia. Gli sposi ci vanno sempre a fare le fotografie. Yemin Moshe è un progetto di 24 appartamenti residenziali indipendenti concretizzatosi grazie alla generosità di Moses Montefiore un ebreo inglese che ha visitato la Terra Santa a metà del XIX° secolo. Nel mulino, istallato nel 1857, uno spazio museale dedicato alla vita e alle opere del filantropo. In lontananza, drammaticamente ben visibile un tratto di muro di separazione.
La meta finale di questa nostra passeggiata è la Tachana Harishona, ovvero la prima stazione, la più antica stazione ferroviaria di Gerusalemme, recuperata, restaurata e divenuta luogo di incontro, con negozi, ristoranti, caffè, gallerie e un ricco ventaglio di atelier per bambini, eventi e manifestazioni seguendo il riuscito esempio della Tachana di Tel Aviv. Certa comunque l'impronta commerciale e turistica(http://www.saranathan.it/2010/11/mitcham-hatachana.html). Aperta nel 1892 e in funzione fino al 1998 collegava Jaffa, alla periferia di Tel Aviv e Gerusalemme in due ore e mezza di treno.
Altra scoperta del giorno, il tempio di Conegliano Veneto interamente smantellato e trasferito a Gerusalemme nel 1952, non era più in funzione in Italia fin dall'inizio del '9OO. Il tempio rappresenta tutt'ora il centro spirituale degli ebrei di origine italiana residenti a Gerusalemme, attivo tutti i sabati e le feste. Nell'edificio c'è anche un museo con oggetti rituali e decori di arte ebraica italiana. Agli inizi degli anni '50 quando l'edificio della sinagoga era in completo stato di abbandono è stata presa l'iniziativa di trasferire gli arredi nell'attuale sede e poi nel 1989, dopo ben 37 anni e grazie al contributo di generosi donatori il tempio ha ritrovato il suo assetto originale.
Leggo che non tutti gli arredi sinagogali del Tempio di Gerusalemme provengono da Conegliano; alcune delle lampade sono di origine ferrarese mentre parte delle panchine arredevano in origine il tempio settecentesco di Reggio Emilia e sono state restaurate di recente. Fino ad oggi sono state trasferite in Israele una quarantina di Arche (l'armadio in cui si conservano i Rotoli del Pentateuco) distribuite in varie località del paese, kibbutz, musei e altre istituzioni. In questa sinagoga le celebrazioni degli uffizi si svolgono secondo il rito italiano, ritenuto il più vicino all'antico rito ebraico in uso in Palestina nel periodo del secondo Tempio.
Mi sono soffermata su una serie di vecchie fotografie e mi ha colpita questa: dei giovani soldati ebrei di Palestina arruolati nell'esercito inglese davanti al Colosseo nel giugno del 1944.
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