dal terrazzo dell'amica Delia |
Porto e faro di Camogli si allontanano e quello che vorrei condividere oggi è qualche scorcio della magnifica passeggiata verso Recco fino alla minuscola stazione di Mulinetti: non conoscevo questi luoghi e sono un incanto. Tanto per cominciare belvedere e casa di riposo per Gente di Mare. Capitani di vascello e marinai, navigatori e naviganti, bucanieri e pescatori, tutta "Gente di Mare", e detto così mi è piaciuto tanto, due semplici parole che sanno evocare secoli se non millenni di avventure, storie di grandi imprese e di umili fatiche quotidiane, la dura vita di chi con il mare ci vive e ci convive da sempre.
E poi Recco, con i ragazzi che si divertono sull'autoscontro proprio davanti alle onde, la ferrovia che taglia in due il paesaggio e quel mix non sempre riuscito di antico e moderno. Quel maledetto viadotto ferroviario! E' per colpa sua che fra il novembre '43 e il giugno '44 Recco ha subito ben 28 bombardamenti da parte degli alleati, 127 vittime civili, numerosissimi feriti e l'abitato urbano raso al suolo al 97%, secoli di storia cancellati e tutto da ricostruire. Attraverso la distruzione del viadotto ferroviario l'obbiettivo era quello di isolare l'intero territorio e la riviera levantina dal capoluogo regionale.
E poi proseguendo fino alla minuscola stazione di Mulinetti, ancora scorci di mare, belle ville, mimose in fiore e una grande luna che si prepara a brillare per la notte limpida.
Camogli è una perla. Anni fa si pensava a un gemellaggio tra Camogli e Cervo, e ce lo vedevo bene. Non credo che la proposta abbia avuto un seguito.
RispondiEliminaRecco: il mito delle vacanze di casa Verzaro dal 1954 al 1965. Un luogo da disperati, in realtà. A parte il citato viadotto, anche il resto manca (mancava) totalmente di attrattive, tranne UNA cosa, per cui ancora oggi i miei fratelli e talvolta anch'io andiamo in pellegrinaggio: la MITICA FOCACCIA DI RECCO!