Non solo vetri rotti e ruderi, fortunatamente alla vecchia manifattura Trombetta è andata proprio bene perché tutto restaurata è divenuta il cuore pulsante della "cittadellarte", una straordinaria realtà sociale-artistica-territoriale creata da Michelangelo Pistoletto che nel 1991 acquista il vecchio lanificio in disuso trasformandolo in un progetto di ampio respiro che ha iniziato ad essere operativo alla fine degli anni '90. E per la verità, la mia curiosità per Biella non era dovuta ai lanifici né agli outlet, troppi davvero, che disegnano l'attuale geografia dei luoghi, ma proprio alla Fondazione Pistoletto, alle opere dell'artista, e soprattutto al desiderio di saperne di più del Terzo Paradiso. Del primo paradiso, il più menzionato, non so nulla, in proposito ci sono varie ipotesi, tutte purtroppo inverificabili, sul secondo il mistero si fa ancora più fitto, ma Pistoletto ne ha immaginato e proposto un terzo, non lassù nel regno dei cieli, ma sulla terra, per campare meglio quaggiù e, da laica impenitente, trovo la proposta meritevole di approfondimento.
Dopo aver visto le attività di diversi atelier artigiani negli spazi messi a disposizione dalla Fondazione, aver girato al piano terra per le vecchie sale di rappresentanza della manifattura Trombetta, seguono ai piani superiori la collezione di "Arte Povera" dell'artista e una selezione della sua produzione. Le opere di Pistoletto vengono presentate secondo una scelta ragionata che mostra tappe e sviluppi del suo percorso creativo a cominciare da quei primi autoritratti su fondi monocromi che lo condurranno progressivamente ai suoi "Quadri specchianti", invenzione assoluta che includono direttamente nell'opera la presenza attiva dello spettatore e che imporranno l'artista all'attenzione e al successo internazionali. Da ultimo, al luminosissimo bookshop ho comprato un libro del Pistoletto-pensiero, ovvero "Il Terzo Paradiso" edito da Marsilio, interpretato come "un passaggio evolutivo nel quale l'intelligenza umana trova i modi per convivere con l'intelligenza della natura".
Nel testo l'artista scrive di ricchezza come condivisione, di educazione come mezzo primario di trasformazione sociale, di democrazia come equilibrio tra le differenze, di libertà come generatrice di responsabilità, di arte come spiritualità, temi fondamentali della riflessione umana assolutamente condivisibili che ci interpellano tutti quanti in prima persona. "...Parlo e agisco come artista usufruendo della libertà che l'arte ha acquisito nel XX secolo, sapendo bene che a tale libertà corrisponde altrettanta responsabilità: più si è liberi, più si è responsabili. Ciascuno dovrebbe assumere quella dose di libertà che gli permette di manifestare più responsabilità; fortunatamente esistono già persone attive che dedicano la loro libertà a pratiche di utilità sociale, costituendosi in gruppi, associazioni e istituzioni capaci di condividere una trasformazione sociale responsabile..."
Luogo di raccoglimento multiconfessionale e laico 1998-2000
"...Il grande dipinto del Giudizio Universale" era stato commissionato a Michelangelo dalla Chiesa di Roma e rappresentava Cristo nell'atto di giudicare l'umanità, in un tempo futuro. Il mio affresco è lo specchio, commissionato direttamente dall'artista che pone l'umanità di fronte a se stessa per il "giudizio" nel tempo attuale. Dunque in questo lavoro vi è un assunzione di responsabilità sia da parte dell'artista, sia da parte di ogni singola persona che direttamente, indirettamente o anche idealmente si trova al cospetto della propria immagine..." . "...Il Terzo Paradiso non vuole profetizzare un futuro imbevuto di speranze metafisiche, ma una trasformazione responsabile che riguardi ogni ambito della vita umana e convogli le energie mentali e pratiche di tutti per realizzare l'equilibrio tra natura e artificio, ragione e sentimento, individuo e società, pubblico e privato, globale e locale".
Arduo per una "non esperta" parlare di arte contemporanea e non lo farò, ho però pensato che sono davvero finiti i secoli della possibile fruizione puramente estetica ed emozionale della creazione artistica; a partire dalle avanguardie di primo novecento e oggi più che mai l'opera vuole essere avvicinata con un bagaglio di conoscenze del suo contesto e lo spettatore si deve documentare, non può più limitarsi ad essere soggetto passivo. Quanto alle idee e proposte espresse nel Terzo Paradiso da Pistoletto, ne sono entusiasta e spero proprio che si realizzino prima di sperimentare, se me lo merito, il paradiso Number One lassù nei cieli.
Con l'amica Marina non siamo state sole nella nostra giornata fuori porta, ma abbiamo avuto la fortuna di avere come Cicerone graditissimo sua cugina Cipriana (mai sentito prima un nome così), detta Cipri, biellese d'origine controllata nonché molto simpatica. Siamo andate a prenderla verso mezzogiorno nel bel negozio in pieno centro "Dimensione Luci" dove lavora e poi via...a prenderci un caffé nella sua splendida casa che se non è un museo o l'antro di un collezionista, poco ci manca. Troppa voglia di fotografare lei e la sua casa e Cipri non ha detto di no.
Pranzetto veloce con coccole al cioccolato della proprietaria e una squisita pasta ai carciofi in un ristorante al primo piano che sembra un appartamento privato. Da non mancare se si va da quelle parti, si chiama "The 2nd", viale Giacomo Matteotti 13.
Bello il chiostro rinascimentale della Basilica di San Sebastiano che ospita il Museo del Territorio Biellese e bellissimo il Piazzo, ovvero il borgo medievale alto considerato il cuore della città che fino al XIX° secolo ospitava il Municipio. Mi ha fatto un poco pensare a Bergamo alta perché vi si può accedere da numerose ripide coste e salite medievali, ma molto più pittoresco e meno faticoso prendere la funicolare. Proprio una giornata interessante, grazie Cipri, grazie Pistoletto e un invito a tutti alla riflessione per costruire insieme il Terzo Paradiso quaggiù!
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