Leggere Gorni Kramer, re dello swing è stata come una madeleine di proustiana memoria, si è spalancato un vaso di Pandora da cui colava un fiume di ricordi della mia infanzia; ho rivisto Kramer dirigere l'orchestra o suonare la fisarmonica, sempre eternamente sorridente e sfilavano Mike Bongiorno, Mario Riva, il quartetto Cetra, la statuaria Abbe Lane e il marito Xavier Cugat, un vero macho latino, carosello e Ernesto Calindri che cantando "fino dai tempi dei garibaldini..." promuoveva la China Martini; ho rivisto me bambina e nel mio revival mnemonico naturalmente non potevano mancare le inossidabili gemelle Kessler con le loro gambe che non finivano più. Ricordi nitidi nelle immagini, forse meno rispettosi dei tempi, questi personaggi si sovrappongono tutti insieme, ma eravamo certo alla fine degli anni cinquanta.
Non avevamo la televisione in casa perché papà non hai mai voluto comprare nulla a rate e di soldi ne circolavano pochi, ma al sabato sera andavamo al bar- tabacchi di viale Monteceneri e seduti fra sconosciuti si guardava il Musichiere o Lascia e Raddoppia, non ricordo quale trasmissione sia stata prima, assaporando del gelato squisito, la coppa del nonno al caffé che costava 100 lire, una follia rispetto alla focaccia che ne costava solo 10. Se penso a quegli anni mi rendo conto solo ora di quanto i miei abbiano lavorato, quanti sacrifici abbiano fatto, però ricordo che eravamo sereni. Per forza, Mario Riva cantava "Domenica è sempre domenica..."
P.S. post rigorosamente rétro, se ne sconsiglia la lettura a chi non ha abbondantemente superato gli "anta"
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