giovedì 3 dicembre 2015

Tiberiade e dintorni fra frontiere, terme e coccodrilli

Gli antichi romani, notori cultori delle terme, si piazzarono a Tiberiade per via di una grande abbondanza nella zona  di naturali sorgenti calde, gli ebrei osservanti agli albori del primo millennio ci vennero invece per immergersi nelle scritture sacre in santa pace sulle rive del lago dove aprirono numerose scuole rabbiniche facendone un importante centro di studi e una delle città giudee più sacre del paese. Svariati secoli dopo arrivarono i crociati con la loro mania di costruire fortezze difensive che però non riuscirono ad arrestare la conquista del Saladino nel 1187, triste inizio del progressivo declino della città.
Il primo quartiere ebraico "moderno" a Tiberiade, con una piazza comprendente sinagoghe, scuole religiose, vasche per i bagni rituali, risale al 1740 e lo si deve al fervore degli studi di Rabbi Haym Abulafia, approdato sulle rive del lago dall'ottomana Izmir, ma anche alle liberali concessioni dello sceicco beduino Daher al Omar divenuto governatore nello stesso periodo di un feudo indipendente in Galilea con Tiberiade quale capitale. Da segnalare poi un grande terremoto distruttore nel 1837, una prima ondata migratoria ebraica a fine '800 e la guerra d'Indipendenza nel secolo successivo che hanno fatto diventare la Tiberiade del presente una città completamente ebraica, molto religiosa, discretamente povera e abitata soprattutto da ebrei provenienti dal nord Africa. La città si estende sulle colline, ma le rovine molto dissestate del quartiere ebraico della città antica sono a due passi dal lago accanto a una moschea in disuso a testimoniare della triplice anima religiosa di duemila anni di storia, fra Antico Testamento, Sure Coraniche, Monte delle Beatitudini e moltiplicazioni di pani e di pesci.
A Tiberiade ci sarebbero state da visitare come minimo la chiesa francescana di San Pietro costruita nel XII° secolo dai crociati e diverse tombe ebraiche importanti, da quella di Rabbi Ben Zakkai, saggio onoratissimo ai tempi della distruzione di Gerusalemme da parte dei Romani a quella di Rabbi Aquiva o del grande Maimonide detto anche Rambam morto al Cairo e poi trasportato qui. Quale città molto religiosa Tiberiade era la sede del Sinedrio (il tribunale supremo degli ebrei nell'antichità) ed è prassi fra gli osservanti andare a pregare sulle tombe dei grandi Maestri, ma da laica edonista ho preferito un prosaico giro in barca sul lago e un pranzo a base di hummous e pesce alla griglia in un ristorantino a filo dell'acqua. 

Ci credo che Geù l'abbia scelto per camminarci sopra, il lago era bellissimo, un'atmosfera pressoché surreale perché pioveva e acque e cielo presentavano varie sfumature di grigio; in lontananza sulla sinistra le alture del Golan, demarcazione con la Siria, di fronte le montagne della Giordania e proprio davanti a pochi metri un lungo pontile deserto di barche ma non silenzioso perché postazione di gabbiani ciarlieri, due lunghe file di gabbiani perfettamente allineati manco avessero preso le misure con un righello e un airone con le zampe a mollo nell'attesa dell'affiorare di un qualche pescetto luculliano.
Nel pomeriggio Eldad mi vuole portare a Hamat Gader, dove non sono mai stata, a pochi chilometri di distanza dal lago di Tiberiade, alimentato dal fiume Giordano e principale risorsa idrica di Israele. Interessante la strada per arrivarci perché costeggia lungo tutto il percorso il confine con la Giordania e a un certo punto si vedono anche delle rotaie ferroviarie che un tempo collegavano la zona con Damasco. Andando così in giro ci si può veramente rendere conto delle difficoltà col vicinato e con la spartizione del territorio perché l'area è ridotta e ogni confine risulta vicinissimo, come abitare in molti, gli uni sugli altri, in un appartamento troppo piccolo.  
Dopo la vista di numerose vasche di piscicoltura, la Galilea ci offre infine Hamat Gader, un vasto parco naturale che offre vasche termali naturali di varie temperature (di cui naturalmente abbiamo approfittato), delle imponenti rovine romane con anche le vestigia di una sinagoga del V°-VI° secolo e soprattutto la più ricca e varia concentrazione di alligatori che mi sia mai capitato di vedere.
Con le sue vaste superfici se non è uno zoo, data la limitata varietà di animali, poco ci manca, ma ho appunto scoperto che è la più grande riserva di coccodrilli di tutto il medio oriente, se ne esportano anche. Mai visti così tanti e così da vicino e poi la sorpresa di certi esemplari come quelli dal naso lungo lungo. Eldad pensava che mi sarei fiondata tutto il tempo alle terme, io che adoro l'acqua, e invece sono rimasta incantata a lungo davanti a questi fossili viventi rimasti pressoché immutati da 90 milioni di anni a questa parte... dei ragazzini insomma. 






 

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