Un capo deca in b (un caffè decaffeinato in bicchiere) allo splendido caffé Tommaseo, così chiamato perchè l'edificio è stato per alcuni anni la dimora del linguista e patriota italiano Niccolò, uno sguardo pieno di nostalgia e desiderio rivolto verso una Cremeschnitte (così veniva chiamato il millefoglie a casa mia) che ho avuto la forza di volontà di guardare e basta e poi via, in direzione Molo Audace e imbarcadero per prendere il traghetto. Per l'ultima domenica da passare insieme a Trieste e visto il cielo bigio, l'amica Thea ha deciso di farmi visitare Muggia.
Durante la mezz'ora di traversata, la gioia del mare aperto, i cantieri navali, in parte tristemente in disuso che sfilano davanti agli occhi e poi appare il porticciolo dell'antichissima Muggia, lembo istriano in territorio italiano che ha visto passare romani, goti, longobardi, bizantini, franchi, per una breve parentesi storica i francesi di Napoleone, gli austriaci, ma soprattutto i veneziani della Repubblica. Il leone di San Marco testimonia della fedeltà per più secoli di Muggia alla Serenissima che in cambio vi ha lasciato la sua impronta indelebile, nella conformazione del borgo, nell'architettura delle case, nel dialetto, nella gastronomia, nella darsena, nelle calli anguste e piene di fascino, così pulite che ci puoi mangiar per terra.
Lo stile gotico-veneziano caratterizza molte case e soprattutto la piazza G. Marconi, la piazza principale; in questo campiello, cuore del borgo e accogliente come un salotto, ci sono il Palazzo Comunale e il Duomo, di origini duecentesche, dedicato ai Santi Giovanni e Paolo. La sua facciata in pietra è bianca ed elegante, dei rilievi nella lunetta del portale e un arioso rosone gotico, una sobrietà che davvero incanta.
Da visitare anche la romanica Parrocchia di San Francesco d'Assisi, le vecchie pietre riposano tranquille in un angolo di verdura, silenzio e pace. All'interno una magnifica collezione di mini presepi.
Muggia conserva anche il Castello trecentesco che domina il porto, ma a parte il fatto che non è visitabile perchè attualmente di proprietà privata, confesso di essermi concentrata approfonditamente sui migliori spaghetti con le vongole che abbia mai mangiato, non ha resistito neanche Thea che di solito, dieta docet, alla pasta rinuncia sempre.
Ciao Muggia, ciao Trieste, ciao favolosa Piazza Unità d'Italia, se Thea mi sopporta ancora e mi ospita, vorrei ritornare da queste parti, troppe cose interessanti ancora da scoprire. Erano i primi giorni di giugno e l'indomani sarebbe iniziato il viaggio verso la Croazia. Alla guida Gastone, copilota Cesare e la sottoscritta a oziare seduta dietro, prima tappa i favolosi laghi di Plitvice.
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