domenica 4 settembre 2016

700 miglia nautiche da Paros a Faros

Lungo la costa  dalmata prendiamo il traghetto a Drvenik, il tratto più vicino per raggiungere Hvar, l'isola di Lesina; solo una mezz'ora di traversata così Gastone non si stressa con la paura del mal di mare e poi l'acqua è un olio. Sulla barca c'è un gruppo di motociclisti croati che vivono e lavorano in Germania ma che comprensibilmente ritornano sulla loro bella terra a farsi le vacanze. Atmosfera supergoliardica da gita scolastica, ridono e scherzano e poi da moderni centauri, una volta arrivati a Sucuraj punta estrema di Lesina, te li vedi sfrecciare in fila indiana sui loro bolidi seguendo il capo branco.
Sul lato opposto rispetto a Drvenik si trova Hvar, città che è la località più famosa e frequentata dell'isola; bellissima, ci andremo a fare una gita e ne parlerò nel prossimo post, ma noi scegliamo di fermarci per qualche giorno nella tranquilla e stupenda Stari Grad, più antica e meno mondana, forse perché non siamo più di primo pelo e la vita diurna ci piace di più di quella notturna. Per arrivarci attraversiamo in macchina quasi tutta l'isola, rigogliosa di verde che di più non si può: Stari Grad ovvero Cittàvecchia, un gioiello incastonato sulla costa settentrionale col suo porto a ferro di cavallo, i suoi vicoli silenziosi, le belle case colorate, passato e presente che si fondono armoniosamente.
La storia di Faros, l'odierna Cittàvecchia-Stari Grad inizia nel lontano 384 prima dell'era volgare quando i greci dell'isola di Paros giungono via mare in questa baia e vi fondano la città. Nel corso dei 99° Giochi Olimpici gli abitanti greci di Paros decisero infatti di cimentarsi in una prova insolita, organizzare cioé una spedizione verso lidi sconosciuti e raggiungere nuove terre. Dopo una navigazione di 700 miglia nautiche hanno trovato in quest'isola dalmata una bella baia ben protetta collegata a un'ampia pianura fertile, le condizioni ideali per fondare un nuovo centro. I reperti archeologici rinvenuti in questa area aiutano a comprendere come si svolgeva la vita nell'antica Faros.
In pieno centro storico è certo interessante visitare il Tvrdalj, ovvero il monumentale castello fortificato fatto costruire  nel XVI° secolo dal più illustre poeta e filosofo locale Petar Hektorovic, ma la chicca più grande che ha meritato il riconoscimento mondiale Unesco  è la CHORA FAROU, come la chiamavano i greci, la pianura che si estende dietro Stari Grad. 73 unità rettangolari di uguali dimensioni che grazie ai muri a secco che delimitano i confini, si sono conservate immutate fino ad oggi, più di 2000 anni dopo. Vigneti ed uliveti come in quella remota colonizzazione greca, testimonianza di rilievo della suddivisione geometrica dei terreni nell'antichità. Si, si coltiva la vite e l'ulivo oggi come allora, mancano invece i campi di grano coltivati in epoca medievale.  
                                                                                               
Non è certo Patrimonio dell'Umanità e per fortuna non ha duemila anni di storia alle spalle ma merita ugualmente di essere citata e mostrata la nostra location, super confortevole con tanto di vista, prezzi ragionevolissimi e l'ospite Marija, sorridente, simpatica ed efficientissima. In tasca ha la laurea in giurisprudenza ma ha scelto di mettersi a gestire questa proprietà di famiglia per l'attività turistica.  (Stari Grad  Appartamenti Mamic  tel: 00385 98432419). Grazie Marija, è stato splendido il soggiorno da te.




Nessun commento:

Posta un commento