Alcune sculture emozionano, altre francamente lasciano perplessi, certe opere piacciono ed altre no, ma non è questo il punto, quello che è straordinario è il contesto generale, la magica sinergia fra le bellezze naturali del luogo e quelle artificiali della mano dell'uomo e se il sole accompagna la visita...bingo!!! Poche parole dunque, sarebbero pleonastiche, vorrei solo dire brevemente di Julian de Cordova, il mecenate e l'artefice di questo posto. Nasce a New York da madre inglese e padre giamaicano di origini ebraiche sefardite; autodidatta, fa fortuna come commerciante di tè e diventa poi manager di successo quale Presidente della Union Glass Company a Sommerville nel Massachusetts. Questa di Lincoln, divenuta per suo desiderio museo e luogo d'arte aperti al pubblico, era la sua casa di campagna.
Jim Dine: "Two big black hearts" bronzo 1985
da sinistra: Jaume Plensa "Humming" 2011 marmo - Paul Matisse " The Musical Fence" 1980 alluminio
John Wilson: " Eternal Presence" 1987 maquette di bronzo
Nam June Paik: "Requiem to the 20th Century" 1997 - Sol LeWitt: "Tower (DC) 1989/2009
Joseph Wheelwright: "Listening Stone" 1995 granito
Christofer Frost: "A Mile from Any Neighbor from Walden" 1999 bronzo - Marianna Pineda: "Eve Celebrant" 1991 bronzo
DeWitt Godfrey: " Lincoln" 2012 - Flechter Benton: " Donut with 3 Balls" 2002
Jonathan Gitelson: "Are you here? 2016 - Ursula von Rydingsvard:" Elegantka" 2010-14 resina
Stephanie Cardon: "Beacon" 2015
PS: Il New England non centra niente, questa è semplicemente una foglia che l'amico Walter ha fotografato a Roma nei giardini di Villa Borghese pochi giorni fa. Chi lo sa, magari in bronzo, nel parco di sculture DeCordova trovo che ci sarebbe stata benissimo.
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