giovedì 24 novembre 2016

Walden Pond e Lincoln: dalle parti di Thoreau e Gropius

Non so come la pensino in proposito i giovani di oggi, ma è certo che per quelli della mia generazione lo scrittore Thoreau e le sue idee hanno rappresentato un mito. " Andai nei boschi perché desideravo vivere con saggezza, affrontare solo l'essenziale della vita e vedere se potevo imparare ciò che essa aveva da insegnare e non dover scoprire, in punto di morte, di non aver mai vissuto". Così scriveva Henry David Thoreau nel suo memorabile "Walden, ovvero Vita nei boschi", pubblicato per la prima volta nel 1854 e poi sempre tradotto con grande successo in tutte le lingue del mondo.  In questo libro Thoreau racconta autobiograficamente di quei due anni passati in una minuscola casetta, costruitasi da solo, sul lago a Walden Pond dopo aver lasciato le comodità cittadine di Concord,  sua città natale. (http://www.cittadellaspezia.com/Verba-Manent/La-recensione-Walden-Ovvero-vita-nei-44723.aspx)
     
In quel libro c'erano tutte le idee che infiammano il cuore di un giovane sognatore, il desiderio di autonomia, il contatto diretto con la natura lontano dagli stress della città, la sete di integrità, la ribellione nei confronti di una società consumistica e mercantile, la voglia di sperimentare e la ricerca introspettiva per rispondere ai grandi quesiti esistenziali. La vera capanna di legno sulla sponda del lago non c'è più, ma a poca distanza, in mezzo al bosco, ne hanno costruita una perfettamente identica grazie alle accurate descrizioni delle pagine del libro e il lago, di origine glaciale, è un preservatissimo parco naturale.

 Non abbiamo fatto in tempo a visitare a Concord il museo che conserva gli oggetti appartenuti a Thoreau fra cui lo scrittoio usato a Walden Pond e neanche la fattoria della nonna dove lui ha vissuto, ma questoa casa rurale lo ha sicuramente influenzato offrendogli materia di ispirazione per tutta la vita. Non siamo neanche stati nella vicina cittadina di Lowell e mi è dispiaciuto perché a Lowell è nato un altro mito e certo non solo mio, anche dei giovani di tutte le generazioni, credo, ovvero quel Jack Kerouac che ci ha regalato sogni di avventura, libertà e in fondo un romanzo di formazione col suo "On the Road": "Dobbiamo andare e non fermarci finché non siamo arrivati. Dove andiamo? Non lo so, ma dobbiamo andare...". Amo i cimiteri e ci sarei andata volentieri sulla sua tomba al locale Edson Cemetery, a quanto pare meta di pellegrinaggio per nostalgici come la sottoscritta.

Sempre nella stessa area geografica, nei dintorni di Lincoln come il parco di sculture DeCordova e poco prima di giungere al Walden Pond, capitiamo fortunatamente per caso senza la fatica di doverla cercare, alla casa di Walter Gropius, il fondatore del Bauhaus. Con gli amici dell'associazione http://eileengray-etoiledemer-lecorbusier.org/ di cui Magda è diventata presidente da quando il nostro Robert se n'è andato, avevamo fatto tutto un giro molto interessante in Germania fra Weimar-Dessau e Berlino cercando segni e radici di questo movimento così fondante per l'architettura moderna (http://www.saranathan.it/2010/06/il-parco-di-woerlitz-e-dessau.html)
Con l'escalation del movimento nazista e la sua instaurazione nel '33, spirava una brutta aria in Germania e tempi molto difficili per un movimento rivoluzionario come il Bauhaus e per il fondatore nonché primo direttore della sua scuola, Walter Gropius. La scuola del Bauhaus fu costretta a chiudere i battenti, peraltro Gropius ne aveva già lasciato la direzione nel '28 e nel 1937, dopo quasi tre anni passati a Londra, con la moglie Ise Frank Gropius arriva in America su invito dell'Università di Harvard che gli offre  la cattedra di architettura. alla facoltà di design.(Molti architetti del Bauhaus lasceranno la Germania, chi in direzione degli Stati Uniti e chi in direzione del futuro Israele, non a caso negli edifici di Tel Aviv il Bauhaus impera). Con la sua semplicità, con il  rispetto e l'integrazione della casa nell'habitat paesaggistico circostante, con gli ampi spazi dedicati alle finestre per lasciar entrare la luce naturale, con il continuo scambio fra interni ed esterni, la casa risulta altamente rappresentativa dei principi portanti del grande architetto modernista. Come la Phillips House a Salem, anche la Gropius House fa parte della HistoricNewEngland.org

PS: Non me l'aspettavo di scrivere oggi, secondo i programmi, a quest'ora avrei già dovuto essere a Tel Aviv come ogni anno di questa stagione, ma il volo di oggi è stato annullato causa sciopero dei piloti. Se da domani e per un po' non pubblico niente, vuol dire che ce l'ho fatta a partire e che le stelle mi sono state nuovamente favorevoli.


Nessun commento:

Posta un commento