Ad ogni mio viaggio in Israele il mio favoloso cugino Eldad mi chiede cosa voglio scoprire e rivedere dedicandomi del suo tempo e del suo sapere per scorazzarmi in giro. Quest'anno avevo espresso il desiderio della Galilea e del Golan dove non vado da molti anni e con mia grande fortuna sono stata accontentata. Per quanto concerne Safed restano valide le impressioni dell'ultima visita nel 2010: i restauri avanzano, le vecchie pietre risultano sempre più valorizzate, angoli d'incanto, ma quell'atmosfera particolare di silenzioso raccoglimento e spiritualità non la sento più; al suo posto frotte di turisti e tanta mercanzia del sacro in vendita. (http://www.saranathan.it/2010/12/rosh-pina-e-larca-di-noe.html)
Detto questo, Safed è anche città d'arte ed è stato interessante per esempio capitare per caso davanti alla casa-museo del pittore ucraino (Odessa la sua città natale) Ytzhak Frenel- Frenkel approdato in Palestina nel lontano 1919 e anche lui facente parte di quella folta schiera di aspiranti artisti dell'Ecole de Paris; francamente questo gruppo era talmente folto che è impossibile conoscerli tutti. Per molti di loro Parigi significa libertà, modernità, un mondo davvero artisticamente stimolante e il nostro Frenkel ci va nel '20 per studiare all'Accademia delle Belle Arti e alla prestigiosa Accademia de la Grande Chaumière. Leggendo la sua biografia scopro che ha studiato anche negli atelier dello scultore Bourdelle e di Matisse e che nel 1978 gli è stata dedicata una personale all'Orangerie. Torna nel 1925 in Palestina, apre una scuola d'arte a Tel Aviv e nove anni dopo si trasferisce a vivere permanentemente a Safed.
Nelle sue opere esposte ho trovato donne nude e pastose, iniziali riferimenti astratti e cubisti, ma vivere a Safed ha chiaramente influenzato molte sue tele dove primeggiano i riferimenti biblici, le antiche sinagoghe, gli stretti vicoli del borgo su quelle alture di Galilea, le barbe lunghe e i caffettani neri degli studiosi delle varie scuole talmudiche, la silenziosa distesa della colline circostanti.
E certo non poteva mancare il giro fra le più antiche sinagoghe di Israele, risalenti per lo più al XI° secolo e concentrate in massima parte a Safed: quella di Rabbi Alsheich, chiamata anche "Kanis el-Istambulia" perché i suoi frequentatori provenivano dalla Turchia; è la più antica e preservata perché non distrutta dai due terremoti del 1759 e del 1837. La stupenda sinagoga Abuhav, la mia preferita, spostata dove si trova ora dopo il terremoto del 1759; quella chiamata di Rabbi Joseph Caro grande cabalista nato a fine '400 in Spagna e uno schema illustra tutte le sue peregrinazioni (Toledo-Lisbona-il Cairo- Kushta in Albania, Nikopolis, Adrianopoli, Salonicco) prima di giungere e stabilirsi a Safed. L'ultima rivisitata è stata la sinagoga detta di Arì, quel Isaac Louria, grande mistico e studioso di Cabbala che tanta influenza ha esercitato sugli ortodossi ebrei. A differenza delle altre sinagoghe nel mondo, quelle di Safed non sono orientate verso est, ma verso sud, dove si trova Gerusalemme. Chi mi conosce magari si chiederà come mai ho visitato tutte questi luoghi di culto, io totalmente laica e agnostica; rispondo che è per lo stesso motivo per cui ho visitato non so quante chiese, monasteri, moschee, templi buddisti, shintoisti o induisti. Interesse artistico in primis e poi tutti questi luoghi parlano e raccontano una lunga storia, anche se non riesco a coglierne la profondità religiosa e la sacralità.
Dalle montagne dell'alta Galilea passiamo a valle, nella bassa Galilea, a Yam Kinneret, sul lago di Tiberiade. A Safed, cittadina di religiosi per eccellenza, ci si sente totalmente in Eretz Israel, in Terra Promessa, nell'antico villaggio di pescatori di Cafarnao invece tutto cambia, sono i luoghi della predicazione di Gesù e c'è atmosfera di Terrasanta. Cafarnao è menzionata molte volte nel Nuovo Testamento, è il luogo dove il Nazareno ha vissuto gran parte del suo ministero in Galilea. "Dopo questo, scese a Cafarnao, egli con sua madre e i suoi fratelli e i suoi discepoli, e stettero quivi molti giorni." (Giovanni 2:12). Il sito di Cafarnao è stato "riscoperto" nel 1838 dal geografo biblico americano Edward Robinson. Nel 1894 una parte del sito antico è stato acquistato dalla Custodia Francescana di Terrasanta che ne ha tuttora la gestione e a partire dal 1905 furono intrapresi scavi archeologici.
Indagini archeologiche hanno rivelato una struttura ecclesiastica ottagonale risalente alla metà del V° secolo costruita intorno a un'abitazione precedente di una stanza che risale al primo secolo. Sulle mura ricoperte di intonaco della stanza sono stati ritrovati graffiti in aramaico, greco, siriaco e latino contenenti le parole Gesù, Signore, Cristo e Pietro. Si presume che fosse la casa di Simone, detto Pietro. Alla metà del V° secolo questa stanza è stata incorporata in un edificio di forma ottagonale che, come la vicina sinagoga, è stato distrutto nel 7° secolo. L'attuale chiesa francescana risale al 1990 sul sito di questa "Insula Sacra" per salvaguardare i reperti archeologici. Le rovine della grande sinagoga, parzialmente ricostruita accanto alla casa di S. Pietro è tuttora oggetto di dibattito in quanto alla datazione , ma quel che è certo è che non si tratta della sinagoga cui si riferisce il Vangelo ma di un'altra sinagoga che è stata probabilmente ricostruita sullo stesso luogo.
Subito fuori dal sito francescano che comprende la Chiesa della Casa di San Pietro e la Sinagoga, si trova la bellissima Chiesa greco ortodossa dei Dodici Apostoli di cui abbiamo solo potuto ammirare dall'esterno le cupole rosse. La chiesa non ha orari regolari e quel giorno era chiusa, ma siccome leggo che l'interno è tutto affrescato, mi sono permessa di andare a vedere sul web.
Terminiamo questa giornata fra Vecchio e Nuovo Testamento con una visita a Yardenit dove il Giordano esce dal lago di Tiberiade. E' diventato un luogo battesimale poiché qui, tutti i credenti cristiani che lo desiderano, vestiti di bianco, cantando e pregando, attendono di immergersi nelle acque del fiume. Non è Al- Maghtas, il luogo storico del battesimo di Gesù che si trova nei pressi di Gerico, inaccessibile ai pellegrini poiché troppo vicino alla frontiera con la Giordania, ma Yordanit ha offerto una soluzione di ripiego molto frequentata.
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