martedì 16 maggio 2017

Périgord noir

Lo chiamano "noir" per via delle onnipresenti foreste di querce dai loro tronchi scuri e per il tartufo nero, ma in realtà lo si potrebbe dire "multicolore" questo favoloso Périgord che, fra barattoli colorati delle molteplici offerte gastronomiche- acque fluviali- rocce calcaree- iris in fiore e rigogliosa vegetazione,  offre una ricchissima tavolozza di colori. Chi può e ama andare in giro, non se lo lasci scappare, ça vaut le voyage. 
E quanto a bellezza non scherza neanche La Roque-Gageac racchiusa com'è fra la Dordogna e la maestosa falesia  tutta ricoperta di querce cui è addossata; le sue case si snodano così fra acqua e roccia. Fondata verso il 1280, durante il Medio Evo il borgo era ben protetto dalla muraglia calcarea e ha prosperato soprattutto grazie alla pesca e ai trasporti dei battellieri; anche qui non manca una chiesa fortificata, il maniero della famiglia Tarde e all'estremità del villaggio il castello di Malartrie costruito nell'800, ma di stile XV° secolo. Borgo imprendibile sia da parte degli inglesi durante la guerra dei Cent'anni sia dai protestanti durante le guerre di Religione.  Davvero impressionanti le case troglodite sulla falesia di cui il Périgord presenta moltissime testimonianze ed è nella vicina valle del fiume Vézère, patrimonio dell'umanità, che si trova la più alta concentrazione di siti preistorici d'Europa.
Poco distante da La Roque- Gageac e di diversa conformazione per via della sua posizione geografica, Domme, una "bastide", ovvero una cittadella fortificata costruita sull'altipiano di un'altra falesia. Anche Domme fa parte di quella ambita lista "des plus beaux villages de France". Tre porte consentono l'accesso al borgo e una di queste, nel 1307, era stata trasformata in prigione, quale luogo di detenzione dei Templari. Percorsa la Grand'Rue che taglia in due il borgo si accede a un grande belvedere da cui si gode di una vista stratosferica, da una parte la valle della Dordogna e dall'altra La Roque-Gageac in lontananza. 

Dopo la sosta all'agriturismo di Florence e Gilles, le due notti successive, prenotate con airbnb le passiamo dall'amabilissimo Luciano Andreetto, di evidenti origini italiane, (la nostra lingua la capisce ma non la parla), un'esperto informatico che ci mette a disposizione l'appartamento qui a fianco, modernissimo all'interno, persino la Nespresso con capsule e involucro esteriore antico con la relativa vista, campagna e verde sempre a profusione. L'ultimo giorno quando andiamo a salutarlo abbiamo l'occasione di vedere anche l'interno della sua splendida casa, un grandissimo antico camino, pavimenti e rivestimenti d'origine tutti in pietra. Un gran buon gusto! ( Luciano Andreetto Les Tilleuls gîte 24220 Castels. Tel: +33 670523071 stcyprien.immobilier@orange.fr)


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