Ho interrotto di scrivere del favoloso Périgord perché nel frattempo c'è stata una scappata di qualche giorno nella campagna veneta, ma questa è un'altra storia e la racconterò più tardi. Fra uova d'oca, di tacchino, d'anatra, di gallina e di faraona rieccomi a Saint Cyprien e al suo mercato della domenica mattina che si snoda lungo tutto il borgo. Sulle bancarelle ostriche, formaggi, salumi, torroni, tartufo nero, cassoulet, confit e foie gras, un vero trionfo di prodotti gastronomici; divertente osservare ghiottoni e turisti da tutto il mondo che si cimentano a degustare, papille e calorie allo zenith. A proposito, ho letto che i prodotti d'oca sono molto più cari perché richiedono più lavoro per via del collo diverso e dunque della capacità di ingerire: il povero animale ci mette molto più tempo a farsi orrendamente rimpinzare, per un mese e quattro volte al giorno, mentre l'anatra è "pronta" in due settimane e la si "ingozza" a dismisura solo due volte al giorno. Un tempo mi capitava di mangiare il foie gras e lo trovavo pure buonissimo, ma adesso non me la sento più, il procedimento è troppo orrido.
In stile rinascimentale italiano l'Hôtel de la Boétie di inizio XVI° secolo. Qui è nato e vissuto Etienne de la Boétie indissolubile amico di quel Michel de Montaigne, sindaco di Bordeaux per quattro anni a partire dal 1580, saggista-filosofo e soprattutto straordinario umanista che per lui ha scritto il trattatello "Sull'amicizia": "... Si on me presse de dire pourquoi je l'aimais, je sens que cela ne se peut exprimer qu'en répondant: parce que c'était lui, parce que c'était moi..." Le riflessioni del sociologo Alberoni sul più nobile dei sentimenti umani ci sono arrivate cinque secoli dopo.....
Imponente come si può vedere il complesso della cattedrale di Saint Sacerdos costruita a partire dal 1505 sopra un'antecedente chiesa romanica del XII° secolo che viene demolita. Per via della guerra dei cent'anni tra francesi e inglesi, guerre di religione, epidemie e problemi finanziari ci vorranno quasi due secoli per portare a termine la cattedrale e questo spiega anche il suo carattere architettonico eteroclito che mescola lo stile romanico dell'antica chiesa preesistente con i vari successivi rifacimenti. All'interno mi ha colpito una cosa che non avevo mai visto: invece delle solite candele per le preghiere votive, si propone ai fedeli di piantare un chiodo. Originale e anche misteriosa, proprio accanto alla Cattedrale, la Lanterna dei Morti o Torre San Bernardo che è un po' l'emblema di Sarlat e spunta fuori da ogni scorcio panoramico sulla città. Uno strano edificio del XII° secolo e leggo che il suo utilizzo originale resta un enigma. Si sa che dapprima fu consacrata come cappella e che è servita come luogo di sepoltura, poi punto di incontro dei notabili per eleggere i loro rappresentanti nel '600 e polveriera dopo la Rivoluzione.
Che dire di più? Malgrado un tempo barbino, la visita di Sarlat è stata un'esperienza ricca di bellezze e di sorprese che auguro a tutti!
il Présidial: l'antico palazzo di Giustizia della città
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