Il mio dentista nizzardo deve avere una vasta clientela italiana perché nella sua sala d'aspetto ci trovo sempre un sacco di riviste dei patrii lidi. Nella situazione in questione ha fatto tilt nella mia mente l'articolo su Vanity Fair del 19 luglio che si intitolava "Il dissuasore delle amanti" di un certo Jiayang Fan, giornalista cinese immagino.
Come non avere la curiosità di leggerlo sapendo oltretutto che l'estremo oriente è sempre foriero di stupefacenti novità? La storia del signor Ozaki, per esempio, che se ne va regolarmente a letto con la moglie e con Mayu, una bambola di gomma di un metro e settanta conosciuta in un negozio specializzato, come racconta Massimo Gramellini nella sua rubrica il Caffè del Corriere di ieri oppure la moda giapponese di affittarsi un amico/a per qualche ora e non a modico prezzo.
Questa volta siamo in Cina dove con 1,388,232,692 di abitanti secondo gli ultimi dati dell' anno in corso, qualunque start up mi sembra suscettibile di diventare un business della madonna.
Per quanto concerne il "dissuasore delle amanti" si tratterebbe di un "mestiere che una decina di anni fa quasi non esisteva ma che, nelle più grandi città cinesi, sta diventando comune. Le clienti sono donne che sperano di salvare i loro matrimoni allontanando quelle che in Cina vengono chiamate xiao san, o "Piccola Terza"-un'espressione che include tutto: dalla partner occasionale alla "mantenuta" di lungo corso".
Dopo aver analizzato la specifica dinamica della coppia, i dissuasori delle amanti consigliano strategie per recuperare il fedifrago, con l'idea di fondo che non è la coppia a dover lavorare insieme per affrontare il disagio, ma che sono le mogli a dover imparare come riprendersi i mariti e di mariti da recuperare, a quanto pare, anche in Cina ce ne sono a iosa se è vero che negli ultimi anni il numero di divorzi è raddoppiato e l'adulterio ne è la causa principale.
Sul lettino delle torture tra un molare e l'altro ci ho pensato un po' su. Sono ormai nove anni che faccio la blogger e forse è arrivato il momento di riciclarmi in altro, nel " persuasore delle mogli" per esempio, perché la rubrica "Donna Letizia risponde" risulterebbe ormai totalmente obsoleta, e poi chi ce l'ha più il tempo di scrivere, leggere, pensare di questi tempi "social" frettolosi e liquidi? Però mi assale qualche perplessità, forse non sono adatta, forse non avrei successo e temo di avere idee non politically correct in proposito.
Se l'amante viene chiamata "Piccola Terza", per deduzione la moglie ufficiale dovrebbe essere la "Grande Prima", e il marito come vogliamo chiamarlo? "Lo Stronzo Secondo"? Ebbene, se si tratta di una crisi passeggera, alla "Grande Prima" suggerirei di lasciar correre, far finta di niente, in fondo per un uomo la "sveltina" è un mero esercizio di narcisismo ginnico, poco più di una tazzina di caffé. Se ci troviamo però in presenza di uno sciupafemmine seriale, di uno che "le palle" ce le ha solo dalla cintola in giù, in bella compagnia di foltissima schiera, altro che recuperarlo, -mollalo subito- consiglierei convinta.
Alla "Grande Prima" resterebbe l'opportunità non trascurabile di trasformarsi in "Piccola Terza", ruolo meno ufficiale e rappresentativo ma senz'altro più divertente che, a detta di certe amiche specialiste in materia, non è niente male: doveri nessuno e vantaggi tanti.
E' fatta, il molare è stato estratto e occupata in questi pensieri quasi non me ne sono accorta, però nel frattempo mi sa che continuerò a fare la blogger, troppo rischioso avventurarmi nella nuova professione contravvenendo a quella vecchia perla di saggezza popolare che recita: "tra moglie e marito non mettere il dito".
Sei grande!
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