Me ne sono andata a Bordeaux in questa prima settimana di settembre perché il mio Noam compiva gli anni e non potevo certo mancare di spegnere la quarta candelina con lui; insieme abbiamo fatto anche la torta, di cioccolato naturalmente, sopra lamponi freschi e panna a volontà secondo i suoi gusti ben precisi. Per festeggiarlo e con il suo grande amico Gabin era anche in programma uno spettacolo di marionette nel bellissimo "parc bordelais" e come a Milano sono un'istituzione i Colla, qui è la famiglia Guérin che attiva di generazione in generazione da oltre 150 anni, gestisce quest'arte per grandi e piccini. Niente da fare, abbiamo visto laghetti, anatre, cigni, oche, conigli, trenini e giostre, ma malgrado il teatrino aperto, i marionettisti non si sono presentati per lo spettacolo.
La domenica mattina un giro al mercato des Capucins, il più grande e animato di Bordeaux. Per la verità avevo voluto andare da queste parti seguendo un'indicazione della Lonely Planet che invitava a scoprire un giardino nascosto, "un havre de paix" dove passeggiare e sognare, sospeso sugli spalti dell'antico convento dei Capuccini. Pomposamente c'è scritto "Promenade des remparts" e pensando alla favolosa promenade plantée in quel della Bastiglia a Parigi, la delusione è stata ancora più grande, ho trovato sterpaglia al posto del prato, incuria generale e un tappeto di cacche di cane. Attenzione Lonely, questa segnalazione è una fregatura solenne! (http://www.saranathan.it/search?q=a+filo+delle+rotaie)
Malgrado la delusione della passeggiata sugli spalti, resta però il fatto che il quartiere Saint-Michel e Sainte Croix, dove si trovano le due omonime chiese, il mercato coperto des Capucins et quello a cielo aperto di Saint-Michel , è pieno di fascino perché non turistico, vivace e autentico. Fra generazioni di portoghesi, spagnoli, magrebini e turchi, gli immigrati più recenti, per piazze, vicoli lastricati e bancarelle è tutto un vociare da Torre di Babele. Imponente la chiesa di Santa Croce fondata nel lontano 510 dal sovrano merovingio Clodoveo, poi saccheggiata e in parte bruciata da invasioni arabe e normanne fino a vari rimaneggiamenti nei secoli XI-XII-XIII; altrettanto imponente l'organo all'interno, fra i più grandi d'Europa, capolavoro del 1748 del monaco benedettino Dom Bedos de Celles. Nella chiesa si svolge una ricca stagione di concerti e mi piacerebbe davvero sentirlo suonare un organo così.
Valida invece un'altra segnalazione della guida, di cui ho scoperto che molti abitanti di Bordeaux non sanno niente, ma è un classico, non si conosce mai la città dove si risiede. Un po' fuori del centro storico cittadino, ma ci si arriva in un attimo in tram, intorno alla via Vercingetorice e a quello che era un tempo il parco Lescure che è poi diventato lo Stadio Chaban-Delmas, inaugurato nel 1938, l'Art Déco ha un suo quartiere e merita davvero di essere visitato. Nell'intento di sviluppare la città in direzione ovest, nel 1925 si è lanciato un vasto programma urbanistico che ha dato vita a un intero quartiere alberato, calmo e silenzioso di belle dimore e grande armonia architettonica. La sovrabbondanza dei motivi stilistici e decorativi dell'art-nouveau di fine '800 ormai ha fatto il suo tempo, comincia ad avanzare la modernità del primo '900 con le sue forme geometriche epurate.