A metà '900 Port-Jonville è uno dei centri più attivi dell'Atlantico, solo per il tonno si contavano più di 100 pescherecci e 700 marinai che vi lavoravano, ma non solo, c'erano tre industrie conserviere in attività sull'isola e la società "Glacières de l'Océan"è la prima a fabbricare il ghiaccio a partire dall'acqua di mare per conservare il pescato che verrà "lavorato" la sera stessa al rientro delle navi. Il porto è il teatro di tutti gli avvenimenti, la piazza del Duomo dell'isola, accordi- acquisti- vendite- mercanteggiamenti- la giornaliera riparazione delle reti affidata alle donne- speranze e paure di ogni partenza e di ogni ritorno- persino le sfilate militari, tutto si è sempre svolto in quella insenatura naturale di fronte all'oceano.
Definire Port-Jonville la "capitale" dell'isola è certamente una parola grossa, non si tratta che di un piccolo borgo marinaro di 2000 anime, dalle case bianche e le persiane colorate, le stradine tortuose, ristoranti con ostriche a go-go e qualche negozietto turistico aperto solo durante la stagione estiva. Ma la chiesa no, Notre-Dame du Port è davvero imponente e gremitissima alla messa della domenica come non mi capitava di vedere da tempo; inutile ricordare che la Vandea, regione profondamente cattolica, è stata teatro di guerre di religione e meno male che Enrico IV ha emanato l'editto di Nantes per pacificare gli animi. Non potevo poi mancare di recarmi al cimitero in fondo al paese per vedere come e dove è seppellito il Maresciallo Pétain, eroe della prima guerra mondiale e infame presidente dell'altrettanto infame governo di Vichy durante la seconda. Giudicato dalla Storia e giudicato anche dai morti, l'hanno messo tutto solo, praticamente con le spalle al muro, di fronte alle altre tombe posizionate in senso opposto al suo. Purtroppo esistono sempre i "nostalgici" del passato e dei cattivi maestri e per ben due volte, in un recente passato, simpatizzanti di estrema destra hanno tentato di trafugare la tomba per portarlo a Verdun come il maresciallo avrebbe auspicato.
La sepoltura del maresciallo Pétain è all'île d'Yeu perché è qui che è morto. Il vincitore della battaglia di Verdun nel 1916 nonché il capo dello stato francese durante l'occupazione tedesca, viene condannato a morte dopo la seconda guerra mondiale per alto tradimento e intesa con la Germania nazista, ma la sua pena viene commutata in prigione a perpetuità sull'isola al Forte di Pierre-Levée dal Generale De Gaulle in considerazione della sua età avanzata. Tipica fortificazione del XIX° secolo con tanto di bastioni, ponte levatoio, profondo fossato e un grande bosco intorno per celarlo alla vista dei vascelli nemici, il Fort de Pierre Levée era stato inizialmente concepito per accogliere una guarnigione di 400 uomini a difesa strategica dell'area, ma in particolare fra il 1945 e il 1951 viene utilizzato come prigione per tedeschi, comunisti, stranieri indesiderabili e...il maresciallo Pétain che, morto nel 1951 a 95 anni, è internato qui gli ultimi sei anni di vita. Il fortino oggi è sede di numerose associazioni locali e il bosco circostante di querce verdi è area naturale protetta e parco pubblico.L'altro agglomerato urbano dell'isola è Saint-Sauveur, l'antica "capitale" e, per lungo tempo, residenza del governatore. Nel cuore del borgo la chiesa, eretta fra l'XI° e il XII° secolo, la più antica testimonianza del passato storico e religioso dell'isola. Nei secoli la chiesa ha subito numerosi rimaneggiamenti architettonici e conosciuto più vicissitudini, l'occupazione inglese, spagnola e olandese, la trasformazione in magazzino per munizioni e deposito di viveri, l'erosione inclemente del tempo con umidità e salsedine, ma i recenti restauri del 2012 hanno riservato una bella sorpresa, mettendo in luce alcuni affreschi della costruzione iniziale, per esempio un San Nicola, protettore dei marinai, che accoglie e benedice quattro oranti, due donne e due uomini che vengono a ringraziare il Santo per averli salvati dal naufragio.
In quelle prime settimane di settembre la stagione estiva è finita, i ragazzi sono tornati a scuola e i loro genitori a lavorare, i negozietti hanno chiuso i battenti e i vicoli sono tornati vuoti e silenziosi, ormai lontano l'allegro bailamme di agosto.
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