Un po' di turismo siamo comunque riusciti a farlo e in primis la voglia di visitare il Texas Ranger Museum. Ammetto la mia ignoranza, l'unico ranger che ho conosciuto piuttosto bene nella mia gioventù è stato Tex Willer, il più longevo personaggio del fumetto italiano, straordinario esempio di cavaliere senza macchie né paura, paladino di giustizia e nobili valori, atipico capo bianco degli indiani Navajos col nome di Aquila della Notte, uscito dalla fervida fantasia dell'editore Gian Luigi Bonelli che lo pubblica da più di 70 anni. E' davvero insufficiente, me ne rendo conto e il museo, con la sua ricca e articolata documentazione, provvede a raccontare le varie fasi della storia di questo corpo d'élite.
I rangers, seppur con altri nomi, non sono un'invenzione americana, una milizia volontaria adibita alla protezione della gente e del territorio risale già alla tradizione spagnola e anglo-europea. Il corpo, ufficiosamente creato nel 1823 da Stephen Fuller Austin, è stato formalmente costituito nel 1835 e ha preso parte ai maggiori eventi della storia del Texas e poi degli Stati Uniti, dall'ordine pubblico (l'arresto per esempio di delinquenti come Bonnie e Clyde negli anni del mitico Far-West), dal costante monitoraggio delle nefandezze del Ku Klux Klan all'attività investigativa in campo militare e politico, dalla partecipazione in guerre e conflitti (come è successo a Omaha Beach durante lo sbarco in Normandia, quando il 6 giugno 1944 un generale ha dato l'ordine "Ranger, fate strada", ordine che è diventato il motto del corpo) fino all'antiterrorismo dei nostri giorni. I ranger, l'unità d'élite dell'esercito USA, arrivano sempre per primi, la loro dottrina militare prevede che "si muovano più rapidamente, coprano distanze maggiori e combattano più duramente" di qualsiasi altro soldato. Nel museo sfilavano nomi, eventi storici, le varie tappe del loro percorso, volti di chi ha perso la vita e si è sacrificato, ma non amo le pistole e le azioni belliche, ho quindi preferito soffermarmi sulle foto del nostro immaginario collettivo, gli eroi solitari delle praterie e i poster di vecchi film anche se è una scelta anacronistica e perdente.
Dal Museo dei Ranger passiamo al verdissimo Cameron Park Zoo dove non sono più le colt fumanti a farla da padrone, ma rinoceronti, giraffe, gibboni, tartarughe delle Galapagos e magnifiche sculture khmer.
Da ultimo a Waco, Heart of Texas, cuore del Texas come è stata anche chiamata la città per via della sua centrale posizione geografica, l'ancora funzionante Ponte Sospeso costruito nel 1870, il più antico del Texas per attraversare l'impetuoso fiume Brazos. Seguendo la pista Chisholm (uno dei numerosi percorsi tracciati nel XIX° secolo da cacciatori e commercianti di bestiame lungo i quali gli animali potevano abbeverarsi e nutrirsi nel loro cammino verso gli snodi ferroviari del nord e la successiva vendita sui mercati dell'est americano), centinaia di migliaia di mandrie hanno calpestato questo ponte. A loro, alle persone che li hanno accompagnati nella corsa avventurosa e a Waco, tappa imprescindibile del percorso, è dedicato un grande gruppo scultoreo nell'Indian Spring Park all'inizio del ponte
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